L’ultima vittoria esterna dell’Inter risale al 25 novembre scorso. Per i nerazzurri è tempo di aggiornare le statistiche, soprattutto per dare continuità al pareggio interno con il Napoli e continuare a correre verso la Champions. Il prossimo ostacolo è la Sampdoria a Marassi e Spalletti in conferenza ha presentato così la sfida: “La Champions passa soprattutto da queste partite, perché la Samp è una squadra forte e preparata. Abbiamo bisogno di vittorie, di prestazioni e di punti per raggiungere il nostro obiettivo. Le tante partite in trasferta? Mi aspetto personalità. Penso che il misuratore della forza e del carattere della squadra sia la doppia sfida con il Napoli. Nel senso che loro hanno fatto gol a tutti, hanno vinto contro tutti. Il fatto che in alcune partite, come quella con il Napoli, abbiamo raggiunto un equilibrio e subito poco è sintomatico delle nostre capacità. Noi abbiamo bisogno di essere una squadra fortissima. Dentro la nostra qualità c’è la personalità e il carattere. A volte non riusciamo ad esprimerci al massimo e in quei casi dico delle cose che possano stimolare il gruppo a dare il massimo. Perisic? Non mi preoccupa la sua flessione. Lui ha una qualità divina, se riuscisse a dare il massimo sarebbe tanta roba. Ma anche guardando le altre squadre ci sono dei giocatori che non riescono ad esprimersi al massimo con continuità. Il centrocampo? Nelle ultime partite c’è stato un accumulo di fatica e di problemini fisici. Per questo devo valutare tutto e poi scegliere di conseguenza”.
Dal centrocampo all’attacco, Spalletti prova a spiegare la ridotta incisività sotto porta: “I gol diminuiti a volte dipendono dal periodo che si sta vivendo. Quando ci sono quei momenti positivi riescono anche le cose più difficili. Di contro quando il vento tira nella direzione opposta a volte le azioni non vanno a finire come dovrebbero. Da domani mi aspetto di vedere il continuo delle cose positive che ho visto nelle ultime due partite. Perché qualcosa è cambiato. Ho altri due anni di contratto per dimostrare di meritarmi questa prestigiosa panchina. Ho la possibilità di lavorare con due bravissimi professionisti come Sabatini e Ausilio. Cosa farà la differenza per la lotta Champions? Le concorrenti ci renderanno tutte la vita difficilissima. Noi dovremo fare 11 partite di altissime livello. Per centrare l’obiettivo non possiamo giocare una buona partita e giocarne due sotto il nostro livello massimo. Le altre squadre dovendo giocare anche altre competizioni hanno qualche giocatore in più, oltre alla stanchezza. Dai qui in avanti dovremo essere quasi perfetti come siamo stati nella doppia sfida con il Napoli, o come contro Juventus e Roma. Perisic? L’ho visto sereno e tranquillo. L’ho visto esibire la sua qualità indiscussa. Uno come Ivan lo vorrei sempre allenare. Dalbert? Sta crescendo, si sta allenando bene. Ha avuto lo svantaggio di arrivare a campionato iniziato, non avendo la possibilità di conoscere al meglio il contesto fin da subito”.