Prima conferenza stampa della nuova stagione per Luciano Spalletti. L'allenatore dell'Inter ha parlato ai giornalisti presenti in sala stampa al Centro Sportivo Suning. La prima domanda è stata su Cristiano Ronaldo, nuovo giocatore della Juventus: "Sono d’accordo con il fatto che Ronaldo darà forza e visibilità al nostro campionato, una volta il migliore del mondo: per puntare a vincerlo non si andava a puntare sull’indebolimento delle altre, ma si puntava ad essere la più forte tra le più forti. Questo gioco al rialzo ci portava ad una continua progressione, e questo arrivo è uno di quegli slanci a cui bisogna agganciarsi, per ridare vita a quel meccanismo di voler essere la più forte delle squadre più forti. Si legge entusiasmo, voglia di confrontarsi e affrontare Cristiano, si respira una voglia di fare calcio e questo fa bene al nostro movimento: CR7 è un grandissimo campione. È chiaro che in tutto questo nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso. Chi ha Ronaldo a disposizione chiaro diventi ancora più forte, ma ho visto il campionato dell’anno scorso con meno strapotere di chi ha vinto. La volata finale è stata determinata da una partita, fino all’ultimo è stato incerto anche per l’ingresso in Europa League. Lazio e Atalanta avrebbero meritato di più: ora si vedono più gol e più equilibrio”.
Spalletti risponde così a chi chiede se l'Inter potrà competere per lo scudetto: "La sensazione che ho ora è quella non di domandarmi se potremo fare bene, ma perché non dovremmo fare bene. Poi non so se il fare bene non somigli a quello davanti che tira il gruppo che determina il passo, ma dovremo essere nella scia delle più forti, dentro tutto gli obiettivi. Poi in fondo si vedrà, ma dovremo arrivarci con le più forti del campionato, in tutte le competizioni che affronteremo. Riusciremo a fare una squadra di 20 calciatori forti che ci determinino il possibile cambiamento nelle partite”.
L'allenatore nerazzurro ha svelato le prime sensazioni relative ai nuovi acquisti: "Si sono presentati tutti molto bene, entusiasti di vestire questa maglia in quel concetto di appartenenza che diventa fondamentale. C’è una presa in considerazione da fare, una attenzione da portare verso quei calciatori che hanno piacere di venire a giocare nell’Inter. Potevano esserci dubbi, ma tramite il lavoro dello scorso anno c’è un appeal differente per quanto riguarda il venire a giocare nell’Inter. Ci può anche essere il grande campione che può venire a giocare nella nostra squadra e questo ci rende orgogliosi, chi abbiamo preso è stato seguito nella passata stagione e devono servirci a far diventare l’Inter una squadra completa in tutto. Il cambiamento che dobbiamo fare velocemente è la capacità di poter sostituire alcuni giocatori, a differenza dell’anno scorso: quest’anno abbiamo bisogno di una rosa superiore nel livello, il calcio è fatto di opportunità nascoste in un pallone, tutte da sfruttare. Perché l’ultimo pallone può anche essere quello buono, e questo ha fatto la differenza, come è successo. Bisogna non essere nelle condizioni di dire 'ho giocato poco', chi dice questo quest’anno non può giocare qui: Lautaro ci sta facendo vedere che è già forte e maturo per l’età che ha, è bravo a fare perno sui difensori per poi calciare. Dallo sguardo mi sembra abbia un carattere forte come tutti gli argentini, Politano poi fa vedere velocità palla al piede e dribbling secco, de Vrij poi ha esperienza nazionale, capace di recuperare palla e giocarla subito. Nainggolan? È così come lo vedi, trasparentissimo. È uno che quando lo guardi non corri il rischio di essere ingannato, e paga le pene di essere uno che vive senza cover. A qualcuno questo non piace, a noi si. Salcedo? È un altro tipo Karamoh, che ti punta e ti vuol passare. Asamoah è completo e perfetto per tentare di ambire a fare dei passi in avanti per diventare una squadra forte, sa già cosa fare e come comportarsi, ti dà notizie per andare un po’ più in là e sapere quello che trovi. Ha fatto bene in più ruoli, ha tutte le qualità fisiche e tecniche per qualsiasi compito". Non solo chi è arrivato, ma anche chi non è rimasto come Cancelo e Rafinha: "Mi è dispiaciuto, sono stati due calciatori forti, che hanno dato qualcosa di importante: erano dentro il gruppo e hanno dato mentalità, mi è spiaciuto non averli più. Purtroppo ci sono paletti da dover rispettare messi in maniera giusta, perché questi regolamenti vanno conosciuti bene a livello di plusvalenza e non solo. Ci sono calciatori che valgono di più e di meno e non siamo stati in condizione di opporci a questi numeri, ma vogliamo loro bene".
Un commento anche sul Mondiale di Perisic e Brozovic: "Brate Ivan e Brozo hanno fatto vedere nell’ultima partita di cosa siano capaci, con l’Inghilterra la partita più bella, proprio per l’apporto dei nostri giocatori. Brozo in quella posizione ha determinato la qualità del gioco di squadra, per farlo giocare lì è stato spostato un po’ anche uno come Modric, e questo la dice lunga sulla sua qualità. Ha fatto 16km in una partita, impressionante, con qualità. Con lui la palla non muore nel tragitto, parte e arriva forte: lui fa suonare la palla, la spinge in fondo. Su Ivan sono d’accordo con ciò che ha detto Mourinho, ha strapotere fisico: uno che si può accostare a Ronaldo in questo è Perisic, forte nella giocata finale e nella resistenza, ha fatto recuperi di 80-100 metri per aiutare la squadra. Ciò che deve imparare a fare di più è il contatto con la zona centrale nella porta, come il gol che ha fatto con l’Inghilterra: spero questo lo aiuti. Hanno acquisito consapevolezza nei loro mezzi che metteranno in valigia e metteranno a disposizione nella nostra squadra, loro all’Inter si trovano bene. Chi tifo tra Croazia e Francia, indipendentemente da Perisic e Brozovic? Le due squadre mi sono piaciute sin dall’inizio, domenica faccio il tifo per la Croazia perché sono condizionato dalla presenza di Brozo e Perisic. Tifo Croazia".
Altro argomento affrontato è quello relativo al rinnovo di contratto: "Contratto in scadenza? Non c’è nessunissimo problema, non andiamo a inventarci nulla. Il contratto lo facciamo in 5 minuti anche dopo l’allenamento, anzi, se il direttore descrive come abbiamo fatto il primo è facile vedere come si arrivi al secondo. Io qui mi trovo bene, siamo tutti persone serie e vogliamo lavorare in maniera corretta è seria e il nostro pubblico merita questo. Quando poi qualcuno è andato a legare il mio contratto a quello di alcuni giocatori è stato contrattare alternative inverosimili, sono comportamenti dannosi. Il nostro mercato è fatto di obiettivi alla nostra portata è fatto di idee. Il contratto lo facciamo in 10 minuti. Il rinnovo è come se l’avessi già fatto, non ci sono problemi. Dateci una data e lo facciamo, state tranquilli che il contratto si fa".
Dal punto di vista tattico, Spalletti preannuncia cambiamenti: "La difesa sinora l’abbiamo lavorata a 4 e domani giocheremo così, la prossima la faremo a 5 o 3, vedremo come si vuole impostare. Vorremmo stare alti con la linea difensiva per prendere alti l’avversario, ma non faremo una difesa a 5 al limite, concedendo spazio agli avversari. Faremmo una cosa non da squadra di rango. Lautaro e Icardi possono giocare insieme, debbono andare a mettersi un contesto di squadra e riuscire poi a dividersi i conti, passandosi la palla il più spesso possibile, facendo nascere un’intesa. Da lì viene a cambiare qualcosa dentro ciò che è il comportamento tattico, ma con la difesa a 3 lavoreremo di più con i due trequartisti o mezze punte sotto la prima punta, poi vedremo se lasciarcene una sola o due. Chi può diventare un crack forte è Perisic, per come fa gol ha altre possibilità di conclusione. Gol di testa ne ha fatti pochi ed è fortissimo, deve chiudere più verso il centro anche se sull’esterno si sente a casa sua: in area di rigore ci deve andare, ha la prepotenza per emergere in quelle condizioni. Da Vecino mi aspetto molto di più, ha passato un periodo in cui non stava bene fisicamente e non ha fatto vedere tutto il suo repertorio. D’Ambrosio ha fatto benissimo, l’ho spostato ovunque: Antonio ha fatto comunque bene, ma sotto l’aspetto della qualità può fare ancora bene. Anche Mauro ha numeri superiori rispetto a ciò che ha mostrato. Senza Cancelo, Rafinha, Lisandro e Santon forse non avremmo forse raggiunto l’obiettivo che abbiamo raggiunto, e li ringraziamo: lo stesso facciamo per Eder, contento di questa nuova esperienza. La società ha gestito bene e completeremo la rosa: anche senza il sostegno dei tifosi non saremmo probabilmente arrivati dove siamo arrivati, e lì non c’è neanche il FFP per fortuna".
Per l'allenatore nerazzurro, intorno all'Inter si respira una nuova aria: "Mi capita di aver conosciuto tanti calciatori e mi sembra che in quest’ultimo periodo l’Inter abbia creato curiosità a molti calciatori. Mentre prima poteva sembrare difficile farlo venire all’Inter per i risultati delle precedenti stagioni, ora non ho trovato nessuno che veda proprio chiusa questa possibilità. Tutti sono entusiasti di questa possibilità lavorativa, di dove lavoriamo, della città: il comportamento dell’anno scorso è stato visibile anche con i tifosi, che ci sono rimasti vicini anche nei momenti più complessi. Abbiamo dato un legame, un’appartenenza e un sentimento verso un modo di lavorare. Tutti sono molto entusiasti quando parlano dell’Inter. Squadra matura come quella di Mourinho? Non penso di essere peggiore di nessuno, se il pensiero è questo cercherò di non deludere, la rosa era forte l’anno scorso è fortissima quest’anno, ci sono già squadre fortissime e attrezzate che vengono a qualcosa di consolidato e vissuto, e questo dà dei vantaggi. Questo l’ho notato quando siamo usciti da quel periodo difficile, che sapevo avremmo dovuto riaffrontare, dove tutti ormai dicevano che avremmo fatto come le precedenti stagioni: quello invece è stato il vero nodo da sciogliere. Nell’ultima partita si è parlato di fortuna, abbiamo sofferto con le partite perse come quella con il Sassuolo, ma con la Lazio abbiamo evidenziato una mentalità fortissima, la squadra ha lavorato duro. Questo mi fa pensare ad una squadra più forte, dove difficilmente ritroveremo certi periodi".
Infine, un commento sulle parole di Sabatini in merito alla sua gestione di Nainggolan: "Se volete controllarlo provate, ma vi accorgerete che è Diabolik, scappa da tutte le parti. A me è sembrato che Nainggolan abbia fatto bene da tutte le parti, è fatto di una pasta di quelle buone. Son convinto che abbia voglia di far vedere quello che è il marchio di Nainggolan. Sabatini? Devo ancora leggere bene l’intervista, da lui c’è molto da imparare: il problema è quello di farlo in una nube di fumo alle 3 di mattina, dopo una cena finì così. Sabatini è un personaggio importante che sa di calcio, ogni qualvolta ha fatto vedere interesse per un calciatore questo ha trovato molti estimatori. È un riferimento per molti colleghi, mi è spiaciuto quando è andato via e ci siamo sentiti più volte, ormai siamo amici. Lui di complessi se ne intende bene, come ne ho io".