Luciano Spalletti, nella consuete conferenza pre gara, alla vigilia di Inter-Roma presenta la sfida di domani sera alle 20.45. Inter che in campionato non vince da cinque partite, tre pareggi e due sconfitte, e deve vincere contro la Roma per avere il vantaggio negli scontri diretti e avere un vantaggio per la zona Champions League sulla squadra di Eusebio Di Francesco. Per un campionato complicato nel mese di dicembre c'è un mercato che sta regalando molto all'allenatore nerazzurro. Queste le sue parole:
"Domani sarà decisiva? E' presto il risultato di una partita importante può determinare molto in termine di entusiasmo, ma mancano ancora troppe partite per dire se sarà o meno determinante. Mercato? Io sono sempre soddisfatto, chi lavora all'Inter è capace e io collaboro con loro 24 ore su 24. Sono contento di Rafinha, ma sono i miei giocatori che ho adesso che hanno bisogno di fiducia e devono portarci loro per primi a raggiungere i nostri obiettivi.
Cosa dobbiamo recuperare? Non molto. Abbiamo fatto meglio in alcune partite e meno in altre. Ma sinceramente non ho visto sbalzi di comportamento o altre cose che non vanno bene, in alcune partite purtroppo qualche situazione ci è andata di traverso. Per diventare quelli da titolo dobbiamo fare cose importanti e forti. Bisogna lavorare in un certo modo anche in settimana, io soddisfatto di come lavoriamo in generale e soprattutto questa settimana abbiamo lavorato giusto, che poi è più importante che lavorare duro.
All'andata abbiamo avuto un buon equilibrio e poi ci è girata bene in alcuni episodi. La cosa importante in questa partita sarà restare concentrati e non uscire dalla partita. Abbiamo giocatori che possono risolverla da soli, ma se usciamo dalla partita ci freghiamo da soli, dobbiamo essere bravi a restare concentrati. Joao Mario? Ha fatto buone partite e prestazioni, quando l'ho messo a partita in corso forse ha fatto meglio che da quando ha fatto dall'inizio. In generale credo che abbia dato il suo contributo alla nostra classifica.
Roma? Ci sono molti significati della mia esperienza lì. Professionalmente posso dire cosa mi porto dietro: i risultati che non ho ottenuto. E potrei elencarne tantissimi. Non ho mai vinto il campionato e ho anche altri dati negativi, secondo me non sono stato perfetto sempre.
Totti? Su Francesco vi firmo una risposta in bianco. Scrivete quello che volete perché ho allenato un fenomeno e non ho aggettivi per definirlo. Per quanto riguarda il rapporto: le complicazioni che ci sono tra le persone sono le cose dette e non chiarite. Io a lui ho detto tutto e mi sono comportato come secondo me era meglio comportarmi. E' chiaro che se domani lo dovessi incontrare lo saluterò calorosamente, ma farò così con tutti. Io non alleno per far piacere a tutti, ma per una crescita professionale della squadra. Che dir si voglia è il mio ruolo di allenatore che me lo impone e mi dispiace se a qualcuno poi non piace, ma è così. A Roma ho passato quasi sei stagioni, sono legato a tutti e ho passato momenti bellissimi della mia vita. Momenti emozionanti che non dimenticherò mai. Sarà sempre un piacere ritrovarli e ricordare il vissuto. Non c'è solo una partita per me domani, ma tante cose dietro che non si possono descrivere. Domani affronterò una parte importante della mia vita personale e professionale.
Difficoltà dopo la sosta? Chi rischia di più non lo so. Può dipendere da tante cose, noi dopo la sosta abbiamo sempre fatto bene. Dipende dalla mentalità e da tante cose, io penso che sarà una partita giocata alla pari al di là del ritornare in campo dopo la pausa.
Gabigol? Non so bene la situazione, ma secondo me è inutile che torni dopo non aver giocato. Deve far vedere di meritarsi la presentazione che gli è stata fatta quando è arrivato qui. Deve andare a giocare e trovare quantità. Io rimango della mia stessa idea.
Da chi vorrei qualcosa tra i miei giocatori? Mi aspetto di più da Candreva, voglio che torni a fare i numeri degli anni passati. Mi dispiace di non aver dato tanto spazio a Dallbert, ma sono sicuro che potrà fare meglio in futuro così come Gagliardini che secondo me deve e può fare di più".