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Data: 11/05/2018 -

Inter, Spalletti: "Con il Sassuolo come una semifinale. Champions? Sempre stato convinto di potercela fare"

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Il poker di Udine per cancellare la beffa con la Juventus e per continuare a inseguire l’obiettivo Champions. L’Inter è lì, quinta in classifica e a due punti di distacco dal quarto posto. 180’ di fuoco, dunque, da oggi a fine stagione. Il Sassuolo il prossimo ostacolo a San Siro, fra una voce di mercato e l’altra: “Ma ho visto i giocatori allenarsi nella maniera corretta e questo dimostra che il loro pensiero è solamente al campoha raccontato Luciano Spalletti nella consueta conferenza stampa della vigilia - questo campionato è stato come un lungo torneo e domani sarà come una semifinale, che ci permetterà o meno di giocare la finale con la Lazio nella partita successiva”. Il quarto posto sarebbe il coronamento di una stagione positiva, altrimenti si potrebbe parlare di un nuovo fallimento. Ma Spalletti ha una precisazione da fare: “Perché l’anno scorso alla trentaduesima giornata avevamo sedici punti in meno della Roma e una distanza considerevole anche dalle altre. Ora siamo sopra a Milan e Atalanta e siamo più vicini alle big. In questi numeri sta a voi decidere se vedete un miglioramento nostro o un peggioramento degli altri.” Parole che rivendicano la bontà del lavoro svolto, che ha portato l’Inter ad avere un volto: “Che piace ad un popolo, quello interista, che di calcio se ne intende. Sono contento di quanto abbiamo fatto. In alcuni periodi abbiamo faticato un po’, ma adesso siamo molto vicini ad essere una squadra forte. Avrei firmato per trovarmi in questa condizione, ma alla Champions ho sempre creduto, ho sempre pensato di poter lottare fino all'ultima partita”. Insomma: “Il lavoro della società merita una sufficienza –continua Spalletti – e dentro a questo voto mi ci metto anche io. Anche domani sera saremo in 70 000 allo stadio. Bisogna capire cosa vogliamo fare ora: c’era un vuoto da colmare e ho pensato che tre squadre forti fossero irraggiungibili. Invece fra le tante squadre forti ci siamo anche noi e siamo lontani solo a due club, non più tre, nonostante i tredici giocatori che abbiamo mandato via nell’ultimo anno”. Fra gli otto che, però, sono arrivati ci sono anche Cancelo e Rafinha: “Hanno inciso così come lo hanno fatto un po’ tutti. Abbiamo anche sbagliato tanto ma anche questo, alla lunga, ci ha aiutato a trovare una soluzione”. Un dubbio sulla “semifinale” contro il Sassuolo, ovvero le condizioni di Miranda: “Se ci sono ancora dei dubbi allora non lo rischiamo. E’ migliorato fin da subito, ma già lasciarlo fuori a Udine è stata una precauzione. Vediamo un po’ domani mattina”. Da un difensore con il nerazzurro addosso ad uno che lo indosserà, De Vrij: “Se fossi Inzaghi lo farei giocare? Faccio fatica ad essere Luciano Spalletti, figuratevi un’altra persona! Devo guardare solo al mio”.

Con il Sassuolo obiettivo tre punti, dunque: "Vincere prima di tutto - continua Spalletti - sento discorsi che non hanno niente a che fare con la realtà del calcio. Parlare di goleada è irrispettoso, noi bisogna giocare nella maniera corretta e vincerla anche 1-0 per andare poi a giocarci la finale con la Lazio". Sarà importante anche l'aiuto di Vecino e Borja Valero, dato l'infortunio di Gagliardini: "Il primo è più di gamba, mentre il secondo è maestro nel gioco nel traffico e nel collegare i reparti. Borja di più se la facciamo noi, Vecino a spostarla nella nostra direzione”. Qualche metro più indietro ci sarà il solito Skriniar: "E' già un leader, fin dal primo giorno ha fatto capire il suo entusiasmo nell'indossare questa maglia. E' un calciatore e un uomo fortissimo, può giocare nelle top mondiali"





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