Protagonista a sorpresa della stagione nerazzurra in corso, Jeison Murillo si è rivelato un acquisto più che azzeccato in casa Inter. In coppia fissa con Miranda nel reparto di difensori centrali della squadra di Mancini il colombiano, reduce dalle due partite con la nazionale per la qualificazione ai mondiali del 2018, ha parlato ai microfoni de "La Stampa" dell'annata vissuta sinora, raccontando anche qualche aneddoto relativo alla propria infanzia: "Fino a dicembre girava tutto per il verso giusto, Handanovic faceva miracoli. A gennaio le altre squadre sono migliorate ed abbiamo avuto una flessione: non giocare la Champions sarebbe una delusione, finché c'è speranza dobbiamo lottare: chi gioca nell'Inter deve sempre pensare in grande".
"A otto anni - prosegue Murillo, raccontando la sua infanzia - ho partecipato ad Inter Campus, ed ora mi sento ancora più orgoglioso di indossare questa maglia. Giocavo a piedi nudi per strada: all'inizio giocavo in porta, poi mi hanno spostato in difesa e da lì non mi sono più mosso. Grazie al colorificio di mio padre, io e mio fratello abbiamo potuto realizzare un sogno: a 9 anni mi regalarono le prime scarpe da calcio". E il futuro? "Ho firmato un contratto di 5 anni, il futuro è sempre un'incognita, vediamo ciò che succederà. Ma qui sto molto bene: voglio diventare il centrale più forte del mondo e vincere la Champions. A chi mi ispiro? Thiago Silva, anche se il mio amico Miranda gli sta rubando il posto in nazionale...(ride): io e lui ci completiamo a vicenda, l'intesa tra noi è buona".
Infine, considerazioni varie tra Higuain, Icardi e e Mancini: "Gonzalo è l'attaccante che mi ha sorpreso di più: ha intelligenza tattica e sa sempre dove trovare gli spazi per inserirsi. Icardi? E' un ottimo capitano, impostato e tranquillo, mentre Mancini ti parla solo quando è necessario: ha le sue idee e sono rispettabilissime".