Delusione che si legge chiaramente sul suo volto: sono due punti persi che pesano, questi, per Roberto Mancini, amareggiato per come è maturato il pareggio del Carpi e per la gestione del vantaggio della sua Inter. Un rammarico testimoniato dalle parole che ha rilasciato a Sky Sport: "Oggi sapevamo che avremmo affrontato una squadra chiusa e che ci avrebbe concesso pochi spazi. Per questo, una volta sbloccata, la dovevamo chiudere. Abbiamo un problema, quello di far goal, perché poi il calcio è così e le cose ti vanno male. Questo pareggio non ha senso, così come non ce l'avevano le partite con Lazio e Sassuolo. 11 vs 10 non avrebbero dovuto prendere la palla, invece nell'ultima azione non abbiamo difeso bene il possesso e abbiamo preso un contropiede: in campo bisogna guardare il tempo, se la partita sta per finire bisogna difendere la palla vicino alla bandierina".
Un problema, quello realizzativo, palese visto che ci sono dieci squadre che hanno segnato più dei nerazzurri. Ma da cosa dipende? "Poche occasioni create? Il Carpi difendeva bene, ma le palle che abbiamo avuto sono state clamorose, se giocavo io che ho 50 anni forse le avrei segnate. Si deve lavorare tanto ed essere concentrati sia quando si gioca con la Roma o con la Juve, sia quando si gioca col Carpi. I giocatori offensivi devono anche difendere, altrimenti da mercoledì giochiamo solo con una punta e gli altri stanno in panchina. Abbiamo fatto errori anche in difesa, che all'inizio non facevamo. Ma è un problema di concentrazione: se fosse stato Inter-Roma 1-0, avremmo difeso meglio e portato quella palla sulla bandierina".