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Data: 07/07/2017 -

Inter, la conferenza stampa di Spalletti da Riscone: "Per allenare qui ho rinunciato alla Champions, c'è voglia di ripartire"

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L'Inter riparte, lo fa da Riscone di Brunico, l'ormai classica sede del ritiro nerazzurro. E si ricomincia con Spalletti, l'allenatore che ha deciso di rinunciare alla Champions League per sposare il progetto interista: "Perché per allenare l'Inter ho rinunciato alla Champions. E i ragazzi devono ridarmela", parola dell'ex allenatore della Roma nel corso della conferenza stampa di oggi, direttamente da Riscone. "Ho buone sensazioni, sono convinto che la squadra ha qualità e ci siamo detti delle cose che in parte si possono dire e in parte no. Il mio pensiero è rivolto a loro, su come la penso, su cosa ho visto da fuori, dal tragitto che dovremo costruire insieme e devono ridarmi quello che ho lasciato. Ho lasciato la Champions per venire qui e devono ridarmela".

Il tutto sommato all'immensa voglia di ripartire da parte del gruppo: "C'è voglia, disponibilità, sono i calciatori che chiedono di indicare la strada da seguire e dobbiamo essere professionali nel seguirla. Sono convinto che qualche calciatore ribalterà le nostre convinzioni sulle sue qualità". Questione di sentimento e passione, "Perché far parte dell'Inter ti perfora il cuore". E sul calciomercato? "Va messo nel pacchetto degli altri calciatori di cui si sente parlare spesso. I direttori sportivi bravi fanno 'volantinaggio' in questo momento lasciando 'esche' ai giornalisti. Se volete seguire la strada giusta in questo periodo seguite le cicche. E soprattutto vogliamo integrare la rosa di quelle qualità che ci sembrano corrette. Stiamo lavorando, la ricerca del giocatore esperto che porta quel supporto, quella certezza di avere un rendimento costante giornaliero. Il ragazzo magari ti dà voglia, vivacità, emozioni ma magari va a corrente alterna. C'è da trovare questo equilibrio di testa, di gioco, di essere squadra forte. Una squadra da Inter dobbiamo essere". E poi i senatori, quelli di sempre, come Icardi: "Mauro è un calciatore forte, bravo in area di rigore. Un terminale offensivo che tutti vorrebbero avere".

Passando per il mercato in uscita, in particolare tutto quello che riguarda il futuro di Perisic: "Non posso dire questo lo tengo, questo viene ceduto e così via. Se qualcuno va a giocare è perchè ha bisogno di farsi vedere ma le qualità di questi giocatori sono indubbie. Hanno un valore, che poi siano diventati dei calciatori normali è dipeso dal momento, da quello che è successo". Intanto il presenze, tra campo, allenamenti e sedute tattiche: ma a che punto è la squadra? "Ho bisogno di qualche altro giorno, avevamo oggi in programma un video in cui si riusciva a capire a che livello sono di confidenza con alcuni sistemi di gioco e per questa conferenza ho dovuto rinviare. Per cui lo vedremo stasera, da lì si capisce da che punto dobbiamo partire". E poi il paragone col Milan, una netta differenza sul mercato, come la vede Spalletti: "Gli anni scorsi non si sono fatti nuovi acquisti? I risultati sono rimasti gli stessi, dipende come si fanno gli acquisti. Secondo me la garanzia del Milan è Montella che è un grande allenatore, ha esperienza costruito sul campo, una gran persona, ha fatto ottimi risultati anche con squadre di meno qualità di adesso e quindi sarà un avversario difficile". Infine la Roma, quella che fu la sua Roma: "Gli faccio un in bocca al lupo, sono partiti oggi se non sbaglio, gli faccio i miei auguri, da loro ho ricevuto moltissimo e anche da quelli andati via. Spero di vederli felici. Gli spazi erano organizzati diversamente ma il campo è uguale a oggi".

Ma è lo stesso Spalletti, nel corso della conferenza, ad ammettere l'esigenza di cambiare e rinforzare la rosa: "Perché a me sono state promesse delle cose, se non vengono mantenute vengo qui e lo dico. Le cose promesse bisogna poi portarle a casa, alcuni giocatori verranno acquistati. E se si legge che ci sono 150 miliono sul mercato, ma qualcuno deve tirarli fuori questi soldi. Insomma, voi avete incominciato a scrivere: 'Spalletti eccoti 150 milioni da spendere'. Se non le tirano fuori loro, me le tirate fuori voi. Qualcuno le dovrà tirare fuori. Chi ve l’ha detto? Come mai lo avete scritto? Come avevate la certezza di queste cifre?



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