La stagione del riscatto, per Joao Mario e per l'Inter. La maglia numero 10 lo stimolo, la stima crescente di Luciano Spalletti la consapevolezza che i nerazzurri credono in lui, e il portoghese è già in ottima forma:
"Non sono ancora al 100%, ho soltanto iniziato bene" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport -" Posso dare e fare molto di più. Ho dovuto saltare la Confederations per un problema al polpaccio. Mi è spiaciuto, ma col senno di poi quei giorni di riposo mi hanno fatto un gran bene. La 10? Mi responsabilizza, è una maglia speciale, soprattutto in questo club. Poi è chiaro che quello che faccio in campo non è determinato dal numero". Joao Mario spiega le difficoltà della scorsa stagione: "Non credo sia ripetibile. Quando si inizia male poi è durissima invertire la rotta. Pioli è un bravo tecnico, ma anche facendo dieci vittorie di fila non riuscivamo a recuperare punti rispetto alle prime tre, vedevamo l’obiettivo Champions comunque lontanissimo e questo in qualche modo ci ha condizionato. Quella partenza ci ha spezzato le gambe".
In Italia Joao ha trovato due modelli: "Nainggolan e Hamsik sono due punti diriferimento: aiutano la squadra, creano e segnano. E io sotto porta devo migliorare, anche ieri potevo fare gol ma non ci sono riuscito. Con Spalletti spero di fare quel salto di qualità per arrivare al loro livello. Visto come ha fatto crescere tanti centrocampisti, ho molta fiducia. Certo, Radja e Marek giocano in Italia da tanto tempo". L'obiettivo: "Dobbiamo tornare in Champions e poi sarà più facile aumentare la qualità della rosa. Abbiamo chiaro l’obiettivo, ma strada facendo mi piace pensare che potremo salire più in alto. Scudetto? No, non ha senso parlare di primo posto. La Juve è la favorita, il Napoli e la Roma giocano insieme da anni e hanno grande tranquillità. Poi c’è il Milan, che ha cambiato molto. Credo che sotto ai bianconeri sarà una bella battaglia a quattro per i tre posti Champions. Con il Napoli leggermente favorito, perché non ha venduto nessun big".
Renato Sanches? Joao Mario lo spinge a Milano... "Ci siamo parlati dopo la partita di giovedì. E’ giovane e forte, capisco che voglia giocare con continuità e al Bayern c’è tanta concorrenza. Gli ho detto che se va al Milan trova un grande club. E io avrò un amico in più in città. Il Milan più forte? Se vogliamo essere competitivi non possiamo fare questi ragionamenti e dobbiamo affrontare i più forti. Come fatto con Bayern e Chelsea". La sfida: "La sera che siamo stati con i vertici di Suning, a cena a casa del “capo” il Milan ha battuto il Bayern. Cisiamo guardati negli occhi e abbiamo sentito un senso di sfida, una responsabilità in più". Gabigol potrebbe fare esperienza in altri club: "La sua partenza mi dispiacerebbe tantissimo, per me è un fratello. Ma visto che gli voglio bene spero che faccia la scelta giusta. Dopo una stagione così difficile, deve pensare a cosa è meglio per lui. L’anno scorso è stato molto difficile per tutti, figurarsi per lui che nemmeno ventenne è venuto dall’altra parte del mondo. Credo solo che non abbia avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore".
In chiusura d'intervista si parla di Perisic: "Devono decidere lui e il club e trovare la soluzione migliore per tutti. Di sicuro è un grande giocatore. Sono certo che Ivan abbia già capito che questa non è la stessa Inter dell’anno scorso...".