Il Ct Scaloni lo ha chiamato subito per le amichevoli con Guatemala e Colombia. Mauro Icardi è pronto a scendere in campo nuovamente con la maglia dell'Argentina, già a partire da questa sera. Quasi un anno dopo l'ultima volta. Con lui anche gli altri "italiani" Simeone, Dybala, il compagno di squadra Lautaro Martinez, Correa e Pezzella. Non ci sarà, invece, Messi: "Che ha fatto bene a prendersi una pausa. E' il numero uno del calcio e non vederlo qui è raro. Con lui parlo sempre in allenamento, è mancato solo il tempo per affinare l'intesa".
A dirlo è lo stesso attaccante argentino ai microfoni di Tyc Sports, direttamente dal ritiro di Los Angeles: "Sono qui per dimostrare quello che valgo. Scaloni continua a ribadirmi che io sono una parte importante del suo progetto. Voglio far innamorare il nostro popolo a suon di gol, proprio come ho fatto in Italia. Non mi sento importante per questa squadra, non ho fatto nulla per essere considerato tale". Ancora nessun gol nelle prime due partite giocate in questo campionato, 29 le reti sulle 36 gare giocate il bottino invece della passata stagione con la maglia nerazzurra.
Non abbastanza, però, per meritarsi la chiamata di Sampaoli per il Mondiale in Russia: "Perché non sono stato convocato? Non mi chiedo il motivo - continua l'attaccante dell'Inter - il tecnico ha deciso che dovevo restare fuori ed è finita così. Devo pensare al presente e al futuro, non al passato. Per la Nazionale sarò sempre disponibile". Ad accompagnarlo, però, anche qualche critica: "Ma ho un sacco di personalità per ricevere i giudizi negativi - ammette - oggi li ricevo per qualsiasi cosa, questo è il mio personaggio. Ma niente di quello che mi viene detto mi fa male".
Chiosa inevitabile anche sul mondo Inter, precisamente sul suo connazionale Lautaro Martinez, costretto a saltare le due amichevoli a causa di un infortunio al polpaccio: "Deve stare tranquillo, non è niente di grave. Avremo la possibilità di giocare insieme anche qui in futuro. All'Inter in questi primi due mesi ci siamo trovati bene, ci completiamo: io cerco il gol e lui l'ultima giocata".
