Tripletta contro il Milan, doppietta nell'ultima vittoria dell'Inter in campionato contro la Sampdoria e undici gol complessivi in campionato. Momento magico per Mauro Icardi, capitano e vero trascinatore dell'Inter di Luciano Spalletti. Secondo posto in classifica e squadra nerazzurra che appare una seria candidata anche per lo scudetto: non un caso secondo l'attaccante argentino, che nel corso di un'intervista alla Rivista Undici ha spiegato i motivi del successo della squadra di Spalletti. “Non si tratta di fortuna, in ritiro abbiamo lavorato molto bene e cambiato tutto. L’allenatore è molto attento - ha detto Icardi - e abbiamo in testa l’obiettivo che ci chiedono tutti: dalla società al presidente, fino all’ultima persona. Dobbiamo tornare in Champions League. Lo Scudetto? Non saprei dire, ho soltanto idea del lavoro che dobbiamo fare bene”.
“Essere il capitano di questa squadra per me non è difficile, perché ho la personalità per poterlo fare - ha continuato l'attaccante dell'Inter -. Questa è la mia missione e io ne sono orgoglioso". In chiusura Icardi ha parlato dell'operazione che lo ha portato all'Inter, squadra della quale adesso è diventato simbolo e capitano: "Chi mi ha voluto maggiormente all'Inter è stato Massimo Moratti. Mi ha preso dalla Sampdoria ed è stato quello che ha insistito di più. Poi c’era anche Piero Ausilio, che parlò di tutto con mio padre, che allora curava i miei interessi. Sono stati loro a definire l’operazione che mi ha portato qui”.