Cinque mesi e otto giorni. Sembra uno scherzo, ma non lo è, tanto era passato dall'ultima vittoria in casa dell'Inter. Il "mal di San Siro" durava dal 17 aprile 2018, data degli ultimi tre punti conquistati dai nerazzurri nelle mura amiche. Poi la Juve e il Sassuolo nella scorsa Serie A, Torino e Parma in questa: appena un punto, troppo poco se punti a migliorare il quarto posto di una stagione sull'altalena come quella 2017-2018. E allora ecco che...
Ecco che appaiono loro, Mauro e Danilo, Icardi e D'Ambrosio. Non basta Chiesa, la Fiorentina si deve arrendere all'Inter e alla sua voglia di tornare a gioire a San Siro. Tre punti fondamentali per gli uomini di Luciano Spalletti, tre punti che valgono oro visto il tour de force cui sono sottoposti i nerazzurri. Il Tottenham ha ribaltato la stagione? Troppo presto per dirlo, però includendo gli Spurs sono nove i punti guadagnati in sette giorni esatti. Tre pesantissimi in Champions, sei esageratamente utili in campionato.
Icardi colpisce, finalmente, anche in campionato: 45 minuti per sbloccarsi (dal dischetto) in campionato dopo cinque giornate (saltandone una, a Bologna) a secco (mai successo con l'Inter) e l'unico squillo stagionale, l'eurogol (of the week) di Champions League. Precisione millimetrica per battere Lafont e iniziare così la risalita nella classifica cannonieri, quella conquistata ex aequo con Immobile nella scorsa stagione. Mani aperte alle orecchie, Maurito torna a esultare contro quella Fiorentina che al posto che viola, diventa come il rosso per i tori: 11 gol in totale, più di quelli contro Juve e Samp, vittima preferita dell'argentino che non pensa al rinnovo di contratto. E si toglie un sassolino dalla scarpa: "Quattro partite che non ho segnato e hanno iniziato a fare casino. Sono tranquillo, ho 120 gol alle spalle, non sono preoccupato. Rinnovo? Ogni anno questa cosa. Io sono tranquillo, continuo a fare il mio. La società e mia moglie ne devono parlare, se c'è da migliorare il contratto lo miglioreremo".
Ma il pareggio di Chiesa sembrava aver riportato in vita i fantasmi, la paura, il "mal di San Siro". Poi il lampo di luce, dall'uomo che non ti aspetti. Perché tra tutte le punte di Spalletti segna... D'Ambrosio, l'uomo dei gol pesanti. Dopo il momentaneo 1-1 dell'Olimpico nella notte della rimonta-Champions, ecco il 2-1 alla Fiorentina che vuole dire aggancio in classifica, aria pulita e un altro po' di fiducia e serenità per Spalletti. Incursione, uno-due con Icardi e sinistro che entra in rete, facendo ruggire i 55.840 di San Siro. Un pubblico che già mormorava, sbuffava, inveiva contro... San Siro stesso, uno stadio che sembrava maledetto. Sembrava, ora non lo è più. Nemmeno in campionato.