Dal settore giovanile al ruolo di direttore sportivo, uno dei più importanti in una squadra di calcio. Il percorso di Piero Ausilio con l'Inter è stato lungo, iniziando dal lavoro con i giovani nerazzurri. Momenti indimenticabili che lo stesso dirigente nerazzurro ha ricordato ai microfoni di Inter Channel. "Non potrò mai dimenticare i successi ottenuti, sia della prima squadra che del settore giovanile, perché dietro c'è tanto lavoro. In tutto quello che faccio ci metto grande passione. È un lavoro e va fatto con professionalità, ma devi avere grande passione per lo sport in generale e per il calcio. Alcune cose devi averle dentro, non si possono imparare".
Da Pandev a Destro, sono tanti i talenti che hanno colpito Ausilio nella sua esperienza a Milano. "Potrei fare molti nomi che oggi giocano sia in Italia che in altri campionati importanti, l'Inter è la squadra che ha prodotto più giovani per i maggiori campionati europei e questo mi riempie d'orgoglio. Li ricordo tutti con grande soddisfazione". Qualche battuta anche sulle trattative estive andate a buon fine. "La trattativa più complicata? Dal punto di vista della pressione mediatica dico quella per Kondogbia, ma quella con il Wolfsburg per Perisic è stata la più difficile. I club tedeschi sono molto esigenti".
Alcuni dei nuovi acquisti, il croato in primis, stanno iniziando a mostrare il loro valore, ma Ausilio non sembra sorpreso. "Sono stato sempre convinto, e lo sono a maggior ragione ora, che chi è arrivato abbia grandissime qualità. Le ultime prestazioni di Perisic non stupiscono". Per la prossima stagione, invece, potrebbe arrivare un regista di centrocampo in grado di dettare i tempi: "Abbiamo ottimi centrocampisti che hanno dimostrato di poter dare molto all'Inter, ma naturalmente ci guardiamo in giro per cercare profili che possano interessarci. Fa parte del nostro lavoro pensare di poter sempre migliorare".
Le sue parole, oltre a quelle di Zanetti e Moratti prima del match di Coppa Italia con la Juventus, hanno datto una grande scossa all'ambiente e la squadra ha cambiato marcia: "Non era una cosa preparata, anzi ne avrei fatto volentieri a meno. In quel momento, però, volevo dare uno stimolo: un club importante come l'Inter ha il dover di combattere in ogni partita. Abbiamo un'ottima rosa e quando i giocatori si rendono conto delle loro qualità riescono a tirare fuori il meglio di loro". Chiusura con un augurio per il finale di stagione. "Siamo tutti concentrati sulla possibilità di arrivare al terzo posto. Non siamo sicuri di riuscirci, ma faremo il possibile. Poi tireremo le somme".