Dicono che il calcio d’oltre Manica sia il più bello di tutti. Per lo spettacolo in campo e per quello sugli spalti, ma anche tra le tifoserie di Sua Maestà esiste - purtroppo da anni - un problema di razzismo.
Tutta la differenza sta, però, nel modo in cui si decide affrontare il problema. In questo senso la giustizia inglese ha scelto la strada del cosiddetto “pugno duro” iniziando a non perdonare più simili atteggiamenti anche sul mondo virtuale.
Infatti, come riporta l’Evening Standard, il trentaduenne Gary Hyland è stato condannato a sei settimane di carcere (con sospensione della pena per 12 mesi) per i reiterati insultati recapitati su twitter all’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Questa sentenza, in un paese di Common Law come quello inglese in cui vige il principio dello “stare decisis” (in forza del quale ogni giudice è obbligato a conformarsi alla decisione precedentemente adottata da un altro giudice), rappresenta un punto di svolta storico.
Il reato in questione risale al 6 agosto scorso quando Gary Hyland aveva postato una serie di foto di Salah (di cui una con un giubbotto esplosivo) istigando all’odio contro il calciatore di origini egiziane ed insultando tutta la comunità musulmana.
La tempestiva denuncia dei tifosi del Liverpool alla polizia locale ha consentito, due giorni più tardi, di arrestare l’uomo che di fronte all’autorità si è dichiarato colpevole ed ha accettato la condanna. Durante questi 12 mesi il trentaduenne del Merseyside sarà tenuto sotto osservazione e sarà chiamato a scontare alcune pene accessorie per non incappare nell’arresto definitivo.