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Data: 05/12/2016 -

In estate lo voleva il Crotone, ora segna a ripetizione col Caen: Santini, un piccolo rimpianto per la Serie A

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Uno di quelli che l'Italia l'ha solo sfiorata, Ivan Santini. Anzi, Santini’ pronunciato alla francese. Sì, perché il ragazzo, dopo essersene andato dalla Croazia a 16 anni ed aver peregrinato per mezza Europa tra Germania, Austria e Belgio, è proprio in Francia dove si sta mettendo in mostra a suon di gol: già 7 in 14 presenze col Caen.

Il Crotone l'aveva trattato in estate, prima ancora su di lui era ricaduto l'interesse di Palermo, Lazio e Samp. E chissà che i suoi gol non sarebbero potuti diventare preziosi per la lotta salvezza delle prime due squadre citate. Santini, dal canto suo invece si gode il momento dopo anni non semplici: in seguito all'addio alla propria città, Zara, perse il padre appena diciottenne. “La sera prima stavamo parlando su Skype, il giorno dopo ho ricevuto la notizia della sua morte: è stato il momento più traumatico della mia vita”, ha rivelato. Crudele a volte, la vita.

Ma Ivan, anche nei momenti più bui, non ha mai mollato anzi, ha sempre guardato avanti riponendo il proprio destino nella fede in Dio. Religiosissimo. Si definisce un ‘Giocattolo nelle mani di Dio’: il merito di ogni gol segnato in carriera lo attribuisce proprio a quest'ultimo. Tanto che spesso sotto la maglia da gioco veste una t-shirt acquistata a Medjugorje, dice che lo aiuta a segnare. Non solo scaramanzia.

Attaccante fisico di 1 metro e 90 che sembrava essersi perso in Germania con la maglia dell’Ingolstadt: “Non ho dubbi, conosco le mie qualità: i gol arriveranno”, e così fu. Poi il Kortrijk, Serie B belga, che decise di puntare fortemente su di lui e rilanciarlo: 46 gol in 76 partite. Implacabile e decisivo, Santini’. Umile ma ambizioso: “Cosa potrei chiedere di più dalla vita? Faccio il mestiere più bello del mondo, sperando magari un domani di giocare in un grande club”. La grande occasione arrivò con lo Standard Liegi ma in Belgio seppur diventando eroe per una notte grazie alla rete messa a segno nella finale di Coppa belga contro il Brugge per il definitivo 2-1 non ha mai trovato la definitiva consacrazione.

Infine in estate il passaggio al Caen per 2,5 milioni, dove si sta mettendo in mostra. Incrementando il proprio valore tanto da renderlo forse inarrivabile per chi fino a qualche mese fa lo stava trattando. Diventando con tutta probabilità un piccolo rimpianto per quella Serie A sfiorata nello scorso calciomercato.




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