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Data: 04/06/2016 -

Farfalla incantevole, ape più pungente, eterna leggenda. Il saluto del mondo del calcio a Muhammad Ali

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Non c'è più, e non sembra neanche vero. Per chi ha vinto 56 incontri su 60 in carriera, 40 dei quali per K.O. tecnico, la parola "arrendersi" non dovrebbe nemmeno esistere: lo diceva anche a se stesso, Muhammad Ali. "Ho odiato ogni singolo minuto di allenamento, ma mai mollare: soffri ora, e vivi il resto della tua vita da campione". E alla fine, è andata così per davvero.

Eppure, anche il più grande pugile di sempre, messo all'angolo da un morbo di Parkinson che lo ha spinto sempre più a bordo ring in più di 30 anni di battaglia, non ha potuto fare a meno di lasciare definitivamente un mondo che forse mai gli è appartenuto per davvero. Trascendente ed intransigente, davanti a folli ideologie non condivise tra razzismo e guerre, combattute con la stessa intensità messa in quello che è stato il suo primo, grande amore: il pugilato. Unico idolo per tutti, indipendentemente dallo sport praticato: icona, personaggio, leggenda, dall'uovo al bruco, dalla crisalide alla farfalla più incantevole. Almeno fin quando non si trattava di colpire, forte e deciso come non mai, giallo come un enigma irrisolvibile per gli avversari e nero come il colore della pelle che ha sempre difeso: l'ape più pungente. "Float like a butterfly, sting like a bee".

74 anni di storia che lo hanno portato ad essere amato da chiunque, mondo del calcio compreso, che nel giorno della sua scomparsa ha voluto ricordare Muhammad Ali attraverso diverse voci e diversi protagonisti. "Addio al più grande di tutti i tempi, Muhammad Ali resterà per sempre una leggenda dello sport" le parole di Leo Messi, attualmente negli USA per la Copa America con la sua Seleccion Argentina, seguite da quelle di Alessandro Del Piero su Twitter: "Pochi sono passati dalla leggenda dello sport alla storia degli uomini. Grazie Muhammad Ali, eterno esempio".

"Riposa in pace campione. Un ricordo speciale per il più forte di tutti i tempi" le parole usate da Kakà. Poi, spazio anche a Roma, Torino ed Inter: "Se n'è andato uno dei più grandi dello sport mondiale. Riposa in pace, Campione" il pensiero della società giallorossa, seguito dal messaggio nerazzurro, che ha già impressa una storica frase di Muhammad Ali sui muri della propria palestra ad Appiano Gentile ("Un re lo è per sempre. Il tuo nome resterà per sempre tra le leggende dello sport"). Questo, invece, il tweet del club del presidente Cairo:  

  "Un'ispirazione per chiunque, una leggenda per lo sport: addio Muhammad Ali, R.I.P" il messaggio social lasciato dal Milan, accompagnato da Chelsea ("Riposa in pace Muhammad Ali, uno dei più talentuosi e ispiratori sportivi di sempre"), Paolo Maldini ("Il più grande. R.I.P.") e Massimiliano Allegri ("Chi a cinquant'anni vede il mondo così come lo vedeva quando ne aveva venti, ha sprecato trent'anni della sua vita").

Ultimi pensieri in casa Arsenal ("I pensieri di tutto l'Arsenal sono rivolti alla famiglia e gli amici di Muhammad Ali, il più grande") e Liverpool ("Lo sport ha perso davvero un grande. Riposa in pace, Muhammad Ali. I nostri pensieri rivolti alla famiglia e gli amici"), chiusi da una splendida foto postata da David Beckham ("Il più grande di sempre, il migliore. Riposa in pace).

 
The Greatest there will ever be .... The biggest and the best ..... Rest In Peace Una foto pubblicata da David Beckham (@davidbeckham) in data:

"Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un'opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre. Impossible is nothing". Nulla è impossibile. E dimenticare Muhammad Ali, il più grande, lo sarà altrettanto.



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