Partiamo dai numeri: 2160 minuti giocati finora in campionato. Tradotto: sempre in campo. Ventiquattro presenze, 23 gol subiti. Undici ‘clean sheet’, ovvero le volte in cui ha fatto chiudere una gara con la porta inviolata. Imbattuto da 598 minuti, record in Serie C. L’ultimo gol preso è da ricercare nel 2017, il 17 dicembre per l’esattezza, al 32’ di Pontedera-Viterbese. E allora è difficile non definire ‘portiere dei record’ Antony Iannarilli. Insostituibile e punto fermo della squadra di Sottili, attualmente terza nel Girone A. Sogni e obiettivi di promozione per il club, gli occhi della Serie B sul numero uno classe ’90 che si conferma uno dei migliori e più apprezzati della categoria. E pensare che nel gennaio 2015 (durante la sua prima stagione al Gubbio) il forte interesse della Spal poteva portarlo allora a Ferrara per iniziare un percorso di promozioni all’ombra della statua del Savonarola. Sliding Doors.
Il contratto di Iannarilli scade a giugno e le pretendenti non mancano. Qualche avance anche a gennaio ma nessun discorso portato avanti. Così come quelli di rinnovo con la Viterbese. Lui troppo concentrato sul campo per pensare all’estate, il club troppo consapevole della sua importanza per sedersi a trattare un possibile addio durante il mercato invernale. Ma su una cosa i più sono d’accordo: il salto di categoria comunque può essere la ciliegina su una torta che Iannarilli ha iniziato a preparare da tempo, con costanza e perseveranza. Di quelle che l’hanno aiutato a superare momenti difficili, personali e professionali. Era il 2013, la squadra in cui giocava era la Salernitana, e a causa di uno scontro di gioco si ruppe la milza. Un’emorragia interna, l’operazione d’urgenza, l’asportazione parziale. Paura, tanta. “Penso di aver visto la morte in faccia, davvero", disse.
Poi nel 2016 il fallimento del Pavia: dove ripartire da svincolato? Ecco com’è iniziata l’avventura a Viterbo dopo quell’estate così turbolenta. Due anni di contratto e un progetto ambizioso e convincente. Ripartito, di nuovo. Sempre con le stesse certezze, con più consapevolezza ed una costanza che gli ha permesso di battere quei record che l’hanno reso il portiere che è ora. Imbattuto da quasi 600 minuti adesso, saracinesca anche all’inizio della stagione 2016/2017, quando ad ottobre era l’unico in Europa ad aver subito 2 gol in 9 partite. Goleador, anche. E quant’era strano per lui sentirsi chiamare “bomber”. Ricordi datati 2015, quando indossava la maglia del Gubbio e segnava quel gol del pareggio contro il Grosseto. Quando lui, coi guantoni, nell’area avversaria senza pensarci… l’ha fatto. “Io mi butto”. E gol. “Bobo32”, la scritta sull’armadietto in spogliatoio dal giorno dopo.
Adesso i gol pensa solo a non prenderli, per continuare ad essere ‘l’imbattibile’ e continuare a coltivare il sogno promozione con la sua Viterbese. Come è in campo, così è fuori. Il portiere come il ragazzo. Serio, consapevole, con valori e principi. Ed una famiglia sempre vicino alla quale è molto legato e dalla quale torna spesso quando può. Questo è Iannarilli. Imbattibile, stakanovista, portiere dei record e pronto a fare quel salto che può portarlo presto su nuovi palcoscenici.