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Data: 09/05/2018 -

Il Wenger della Giana Erminio, Cesare Albé adesso sogna la B: "Sono arrivato qui 23 anni fa, ho iniziato grazie ad un... parroco"

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Nel nord est dell’hinterland milanese si trova il piccolo comune di Gorgonzola, dove ha sede la società di calcio Giana Erminio. La squadra, che milita da 4 anni in Lega Pro è allenata da Cesare Albè. Fino a qui nulla di particolare, se non fosse che questa vera e propria leggenda delle panchine di categoria guida la squadra milanese dalla stagione 1995/96 ed ha abbondantemente superato allenatori del calibro di Arsene Wenger e Alex Ferguson per longevità.

L'idolo Nereo Rocco, una vita intera spesa per il gioco del calcio e qualche malore affrontato qua e là: "Il calcio è davvero una malattia, ho coinvolto la famiglia, tutti. Da ragazzino non sapevo cosa fosse lo sport, poi mi sono appassionato al pallone, al Milan. Mio padre scuoteva la testa. È tutta colpa di un parroco di Cassano che mi ha chiesto di dare una mano alla squadra dell'oratorio, la Pierino Ghezzi. Anno 1980. Vinco i primi campionati, poi, siccome non si poteva giocare di pomeriggio, passo al Cassano e arriviamo dalla Prima categoria alla D. Nel frattempo lavoro alla Siemens, vicino a casa, comodissimo. Mi chiama qualche squadra della Bergamasca, poi mi cerca la Giana, a Gorgonzola. Io vorrei rimanere a Cassano, il presidente insiste e accetto. È il settembre 1995". Assomiglia a Wenger e Ferguson per come gestisce tutti gli aspetti della vita dei giocatori, da vero manager all’inglese: "Mai avuto il direttore sportivo, quello che "fa il mercato”. Scelgo io i giocatori, li seguo. Quindi non posso scaricare le colpe. Spesso va bene, a volte no, ma pazienza. Quando a scopa giochi con qualcuno bravo gli altri si scoraggiano".

La Giana Erminia guidata da questo simpatico e pragmatico allenatore affronta da due anni i play off per volare in serie B, ed è ormai considerata da tutti la terza squadra di Milano dopo Inter e Milan. Ma non è sempre stato tutto rose e fiori, anzi, spesso ci sono stati dei contrasti col presidente. Sempre superati alla grande: "Prima della salita in Serie C, sono retrocesso tre volte con la Giana, si manda via un allenatore per molto meno. Col presidente litighiamo quasi ogni sabato, per fortuna non siamo permalosi. Con lui ho avuto ben più di un' incomprensione. Il punto è che siamo uomini e lavoriamo insieme da tanto tempo, una volta gli ho detto "lei ha bisogno di un'amante" perché alla fine è come se fossimo sposati. Però probabilmente ce l' avevo bisogno anch'io, dell’amante". Riguardo al futuro Albè ha le idee piuttosto chiare: "Non so se continuo. Devo parlare col presidente e non vorrei dargli un dispiacere. Lui non vuole e per adesso è così. Però ormai ho un' età, qualche guaio, ho sempre criticato i vecchi senatori, è come se andassi in panchina coi miei nipoti, mi sembra assurdo".

L'intervista completa in edicola sulle pagine di Libero...



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