La miglior stagione personale in un anno all’apparenza maledetto per la propria squadra. Questo il paradosso vissuto da Adriano Montalto con la sua Ternana, grazie alle 17 reti messe a segno nonostante l’ultima posizione in classifica a quota 30 per le Fere. Una specie di seconda giovinezza o “rivalsa” a 30 anni compiuti - giusto una settimana fa - per l’attaccante siciliano di fede “juventina in una famiglia tutta interista” con “Zidane e Del Piero come idoli”. Cresciuto col pallone tra i piedi nella sua Trapani fin da quando “a 4 anni ho iniziato ad inseguire mio fratello maggiore, Danny, per giocare a calcio”.
Uno a cui fuori dal campo piace “stare insieme ai compagni e agli amici al bar a far due chiacchiere, ridendo e scherzando. Anche se quest’anno c’è stato davvero poco da ridere – ammette Montalto in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com -…” Con una grande passione: “I viaggi! In estate infatti andrò in Madagascar”. Con la fidanzata o con gli amici? Macché: “Da solo! Così posso godermela e visitare ciò che voglio senza nessuno che mi stressa – continua con una risata -. E poi mi farò le amicizie là”. Appassionato anche di serie tv. “Ora sono presissimo con ‘La casa di carta’ (La casa de papel): è bellissimo, te lo consiglio!”. Ma non solo. “Ho un negozio di abbigliamento a Trapani, si chiama ‘Appeal’. La moda è un’altra mia grande passione. La soddisfazione più grande però è vedere il sorriso della gente quando vendi loro l’abito che desiderano”.
Bello quasi come segnare un gol. Quelli che Montalto dovrà continuare a fare se la Ternana vorrà salvarsi. “Durante l’arco del campionato ci è mancato un pizzico di concentrazione e di determinazione. I gol li abbiamo sempre fatti ma non sempre siamo stati abbastanza attenti, tanto che ne abbiamo subiti diversi proprio nei minuti finali delle partite. Ci sono costati punti preziosi”. Per raggiungere la salvezza diretta “bisognerà arrivare almeno a 46 o 47 punti. Individualmente siamo una squadra a mio parare davvero forte ma ci è mancato qualcosa”.
Montalto ci crede: “Se ce la faremo, mi faccio biondo”. Promesso. E ha un suggerimento per i compagni: “Qui a Terni ho trovato uno spogliatoio composto da bravi ragazzi, seri e tranquilli… anche troppo – ride Montalto -! Gente che lavora duro senza mai nessuno che si lamenti. Ammetto che un gruppo forse un po’ più scherzoso avrebbe potuto vivere con maggior spensieratezza le difficoltà affrontate quest’anno. Insomma, non ci avrebbe fatto male”. Con un’eccezione: “L’unico un po’ più fuori dalle righe rispetto agli altri è Ferretti, lui sì che a volte esagera”. E via con un’altra risata. L’attaccante classe ’88 ci fa un esempio del suo spogliatoio tipo: “L’anno di Trapani con Cosmi, quando perdemmo la finale playoff, fu incredibile. C’era un gruppo splendido ed è stata la nostra forza. Eravamo sempre insieme. Ci divertivamo tantissimo, ogni giorno era una festa”.
Quella festa che tutta la città di Terni spera di poter vivere al raggiungimento del proprio obiettivo al termine degli ultimi 8 match stagionali. Senza dubbio l’arrivo De Canio a fine febbraio sembrerebbe aver dato una scossa alla squadra: la vittoria contro il Cittadella ne è prova inconfutabile. “De Canio è un signor allenatore. Per lui parla il suo curriculum visto che ha allenato grandissimi campioni di Serie A. Da quando è arrivato ci ha trasmesso tutta la sua esperienza ed è cambiato sia il metodo di allenamento sia il nostro comportamento. Penso che un cambio in panchina fosse necessario per risollevare la squadra”. Tuttavia “con Pochesci io non ho mai avuto alcun tipo di problema, anzi. Purtroppo si è trovato in grande difficoltà e probabilmente anche tutta quell’esposizione mediatica ha finito per rivoltarsi contro di lui”. Col grande merito però di aver favorito l’esplosione di Montalto nonostante una stagione fin qui davvero in salita per la Ternana.