Ha fatto il suo esordio in Serie A questo week-end. No, non stiamo parlando di Matuidi o Calhanoglu, ma del Video Assistant Referee. Uno strumento innovativo che permette agli arbitri di prendere decisioni importanti con maggiori certezze. Ma si di dice il Var o la Var? In nostro soccorso è arrivata l'Accademia della Crusca, come si legge nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera da Marco Biffi, linguista esperto di anglismi.
"Essendo l'acronimo di Video Assistant Referee - spiega - è più corretto il maschile, anche perché la traduzione in italiano sarebbe 'assistente video dell'arbitro'. Le sigle prendono il genere dal nome che ne esplicita il significato, in questo caso 'assistant', quindi 'assistente'. Inoltre, in italiano, quando le parole vengono dall'inglese, hanno sempre il maschile perché assolve la funzione del neutro".
E' però possibile che ci sia un'altra interpretazione, al femminile: "Una sigla può essere utilizzata come aggettivo, quindi se si intende Var come tecnologia può essere anche 'la Var'. L'uso del maschile è più corretto, ma siamo solo agli inizi. Per ottenere una versione definitiva bisognerà analizzare come la parola verrà utilizzata da giornali e tv, cioè quando entrerà nel linguaggio comune".