Il piccolo "tuffatore" con quella cresta da sbruffoncello è diventato "the best in the world". Per distacco e senza eguali a detta di chi lo ha cresciuto e trasformato in una macchina perfetta: Sir Alex Ferguson. Che quando lo ha visto piangere dalla gioia si è stropicciato gli occhi dall'emozione. Fergie susurra "Cris". Ronaldo si avvicina e lo stringe forte in un abbraccio quasi eterno: la fortuna dei fotografi, il trionfo dei romantici.
Sarà maturato. Si è sicuramente perfezionato col tempo e con l'allenamento: più goleador, più killer da dentro e fuori aerea. Ora il più completo. Ma la fame di vittoria è il suo valore aggiunto, un'ambizione che ti sale dentro (o ce l'hai o niente) e ti spinge oltre, anche a tentare un allungo in contropiede nonostante lo stiramento al legamento collaterale. Poi sono arrivate le lacrime. Di dolore prima. Di gioia poi. Era la sua notte prima della partita, perché tutto il mondo aspettava lui, una sua giocata oppure un suo gol. È stata la sua notte comunque, anche dopo, da rotto: telecamere puntate addosso quando 'giocava' la finale dalla panchina. Quando si è improvvisato secondo allenatore. Quando ha sussurrato qualcosa nell'orecchio di Eder. Cosa? Ce l'ha svelato direttamente l'attaccante ex Braga che voleva portare Sogliano in Italia, al Genoa, qualche tempo fa: "Mi ha confidato che sarei andato a fare io il gol vittoria". Sapeva già tutto, Cris. Pure stregone. Un vecchio tuffatore oggi campione d'Europa. "The best" anche grazie a quel signore lì: Sir Alex Ferguson.