Aveva promesso che sarebbe tornato in campo se l'Estudiantes avesse venduto ai soci il 65% degli accessi ai palchi del nuovo stadio. Sembrava fosse una trovata politica, una giocata da campione della scrivania dopo quelle con cui per lunghi anni aveva illuminato il calcio mondiale, soprattutto dall'Italia. E invece adesso c'è la firma ed è ufficiale: Juan Sebastián Verón, presidente dell'Estudiantes, per la seconda volta tornerà in campo dopo essersi ritirato. Aveva già lasciato il calcio nel 2012 prima di ripensarci e giocare ancora un po', fino a metà 2014. Poi l'inizio della carriera da dirigente.
Una carriera già vincente, visto che sebbene la sua squadra non abbia conquistato trofei è finalmente riuscita a qualificarsi alla Copa Libertadores.
E proprio la Copa è stato il richiamo più grande per la Brujita, perché il successo nella competizione più importante del SudAmerica non è mai stato festeggiato dall'Estudiantes senza che ci fosse in rosa un Verón.
Quattro vittorie in tutto, nel 1968, 1969, 1970 e 2009. E in ciascuna di quelle edizioni del torneo il nome della famiglia è stato onorato. Prima dal padre, Juan Ramón, e poi dal figlio, eletto miglior giocatore dell'ultima Copa portata a casa dalla squadra di La Plata.
Da quel momento altre tre partecipazioni alla Libertadores, ma senza risultati brillanti. E adesso la possibilità di inseguire il sogno della quinta con una stregoneria della Brujita, che ha chiarito che sarà a disposizione anche per il campionato, in cui l'Estudiantes è in lotta per il titolo, a 4 punti di distanza dal Boca con mezza stagione ancora da disputare.
A cura di Rosario Triolo
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