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Data: 16/11/2017 -

"Il problema sono i dirigenti". Birindelli chiama i campioni: "Perché Maldini e Baggio non sono in federazione?"

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Passato lo shock è il tempo della preoccupazione. Su come ripartire, su come ricostruire il movimento calcio, su come risolvere i tanti problemi di una nazionale in totale confusione. La certezza è solo una, l'Italia non ci sarà ai prossimi mondiali in Russia: "Le sensazioni non erano positive nemmeno alla vigilia - racconta in esclusiva a gianlucadimarzio.com Alessandro Birindelli - ma c'era comunque la speranza che alla fine l'Italia riuscisse a qualificarsi e anche a fare un ottimo risultato durante la fase finale per poi reinvestire le forze per un vero cambiamento". Ci aveva visto lungo Birindelli che il calcio di un certo tipo lo ha vissuto e attraversato a lungo. Ora quel famoso cambiamento servirà per forza: "Spero davvero che questa eliminazione serva per far mettere le persone giuste intorno a un tavolino per risollevare questo movimento caduto nell'inesperienza e nell'inadeguatezza. Il problema è la classe dirigenziale, è scadente. Ci sono troppi problemi, dai settori giovanili ai troppi stranieri. E' una classe dirigenziale con poco professionismo e con poca conoscenza. Campioni come Maldini e Baggio si sono allontanati e non hanno avuto la possibilità di mettere la loro esperienza al servizio della nazionale e del calcio. E allora mi pongo delle domande. Perché campioni così non sono in federazione?"

Domande lecite come quelle di chi ha puntato il dito contro Giampiero Ventura, che Birindelli conosce bene essendo stato suo giocatore a Pisa nella stagione 2008 -2009, incapace secondo molti di presentare una formazione adeguata per battere la Svezia. Quel 3-5-2 imposto dall'ex ct ha fatto infuriare tanti tifosi: "Io posso dirvi la verità, questo è l'ultimo dei problemi. Adesso paga Ventura perché era lui alla guida. Ma oltre a lui c'era pochezza in quello che ho visto. C'era tanta confusione in campo, sopratutto al ritorno, e c'era inesperienza. Ecco se posso dire una cosa a Ventura gli dico che doveva basarsi su delle certezze e non sperimentare in una gara come quella. Gabbiadini mi piace, Jorginho pure e con tutto il rispetto per due ottimi giocatori non li avrei mai messi in una gara così. Questo vale per loro due ma anche per altri che magari hanno qualità ma non hanno esperienza". Ecco perché tanti volevano Insigne in campo: "Se vuoi provare a vincere devi mettere Insigne. E' l'unico che salta l'uomo, che tira, che entra dentro nel campo. Poi il perché non l'abbia messo non lo so, bisognerebbe conoscere le cose dall'interno."

Il concetto di confusione ricorre spesso dentro quei 90 minuti da dimenticare, confusione in campo e anche in panchina vista la scena di De Rossi con il preparatore Innocenti: "Sinceramente mi ha colpito, anche per cosa si sono detti. De Rossi ha dimostrato grande carattere, grande carisma. Poi, vedi, per qualcuno può essere il contrario. Dipende da che lato le guardi le cose. C'è chi potrebbe dire che si è rifiutato di entrare. A cose normali sarebbe così ma dal labiale si capiva che erano cose diverse". E proprio De Rossi, insieme a Buffon e Barzagli, appena finita la partita ha annunciato la volontà di lasciare la nazionale, cosa che molti si aspettavano da Ventura e non certo da alcuni giocatori: "Già il fatto che è stato lui ad essere chiamato, che il contratto è stato firmato in due e che il ct lo abbia onorato da vero professionista lo scagiona da un obbligo di dimissioni." Verissimo, nel mezzo però ballano tanti soldi: "Non vedo perché debba lasciare dei soldi. Lui non ha imposto nulla e i matrimoni si fanno in due. C'è qualcun altro che deve mettere le cose sul piatto, che deve fermarsi un attimo e dalla posizione di comando capire e guardare il tutto. Tavecchio adesso deve presentarsi e soprattutto presentare un programma, non basta dire stiamo cercando un allenatore top". Ci sarà però in tutto questo una colpa di Ventura: "Sinceramente non la vedo. La colpa è la Spagna, lì si è rotto qualcosa. Prima di quella gara c'era troppa sicurezza, da lì non c'è stata reazione. Ecco la colpa forse è questa come aver detto ho fallito e non mi riconosco più. Infatti da quella partita non ho visto più una squadra propositiva ma solo impaurita. E di questo lo staff ne può aver sofferto."



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