In un mondo sempre più social, invaso da tweet, post e like, il football è diventato uno dei temi più cliccati e dibattuti sul web. Discussioni, critiche e pseudo-contestazioni trovano terreno fertile tra gli internauti, che non perdono occasione per partecipare, con un coinvolgimento sempre maggiore, a gruppi o fan club nati davanti ad una tastiera. Proprio il regno social, però, può nascondere delle insidie per chi non sa maneggiarlo con cura. Chiedete a Jan Bech Andersen, presidente del Brøndby che, a causa di qualche insulto di troppo sul web, ha perso il proprio allenatore Thomas Frank, dimessosi dopo le continue critiche piovutegli addosso dal suo boss.
Tutto qui? Nemmeno per sogno, infatti più si scava a fondo nella vicenda, più aumentano i tratti paradossali di una situazione al limite del grottesco. A scatenare l'ira di Frank sarebbero state alcune accuse pubblicate da Andersen su un forum di tifosi del Brøndby, su cui il presidente sarebbe entrato con l'account del figlio, usando uno pseudonimo. 'Fatto il misfatto' Andersen non l'ha comunque passata liscia, dal momento che la stampa danese lo ha immediatamente smascherato, sbattendo la sua 'marachella' su tutti i giornali. Solo a quel punto, Frank ha scelto di imboccare la via dell'uscita, chiudendo definitivamente il suo rapporto con il Brøndby. Avventura finita, inganno svelato e profilo smascherato: brutta gatta da pelare il web, vero signor Andersen?