Ha 19 anni e a casa sua, in Olanda, è già tempo di consacrarsi. Nessuna gavetta, da quelle parti non serve rodaggio. Kevin Diks in patria è già una certezza. Due anni da terzino destro del Vitesse (non chiedetegli di usare il sinistro), nel giro delle nazionali minori, 52 gettoni collezionati e 2 gol messi a segno, con Wallace spesso costretto a guardarlo dalla panchina. Spalle larghe, abbastanza da meritare già un'opportunità all'estero. La fiducia di Pantaleo Corvino, uno che in materia di giovani ha fiuto ed esperienza, ha fatto la differenza. A Firenze sono già pronti ad attenderlo, perché se lo ha scelto lui c'è da fidarsi. Basta questo a spazzare via il solito scetticismo, unito al paragone con Gregory van der Wiel, che dall'esordio continua ad accompagnarlo.
Doppia garanzia, per un giovane che ha già dimostrato di saper dare del 'tu' al pallone, abile in entrambe le fasi e con un dinamismo che nel nostro campionato spesso ha fatto la differenza. In Italia sarà impegnato a tempo pieno: andrà a scuola di tattica da Paulo Sousa, maestro di football nonostante la giovane età e grande conoscitore del calcio italiano, prima di poter dimostrare di essere all'altezza dei tatticismi e degli schemi della Serie A, aspetto da non sottovalutare per un talento sì consolidato, ma ancora da forgiare su questo aspetto. La disponibilità al sacrificio c'è, in campo e fuori, basta non privarlo della sua più grande passione, la PlayStation, che gli occupa la stragrande maggioranza del tempo libero, con una serie infinita di sfide a Fifa che nello spogliatoio viola gli daranno sicuramente filo da torcere. Arriva alla Fiorentina per una cifra vicina ai 3 milioni di euro, tanto basta per aumentare ancor di più le attese, ma se lo ha scelto Corvino non c'è da preoccuparsi.