Esiste una varietà infinita di gol. Di destro, di sinistro, di testa, di spalla e chi più ne ha più ne metta. Gol belli, gol stupendi, gol pesanti, gol importanti. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le salse. Ecco, nessuno di questi è minimamente paragonabile a quello realizzato da Fabio Caramel.
Difensore 25enne, Fabio gioca nel FC Spinea 1966. Il campionato è di quelli minori (Eccellenza, girone C), ma questo non vuol dire che non ci siano partite degne di nota, anzi. Domenica 11 febbraio l'FC Spinea ospita la capolista Arcella, in quello che è un vero e proprio scontro al vertice, con le squadre separate da soli 3 punti. Un appuntamento da non mancare per i gialloblù, chiamati a dimostrare le proprie aspirazioni. Eppure Fabio non è della partita. Perchè lui la sua sfida l'ha sostenuta con successo lunedì.
103 km e 1ora e 14 minuti più ad est Fabio esulta per qualcosa che vale decisamente più di un pallone spedito in una rete. Al centro di Borgo Roma di Verona, Fabio dona il suo midollo osseo, ad una donna gravemente malata con cui a dicembre ha scoperto di essere compatibile. "Ci sono 85 possibilità su cento che la nostra compatibilità abbia un
esito positivo, me lo auguro davvero. Per me sarebbe una delle più belle
soddisfazioni della mia vita". Una percentuale alta di successo, ma Fabio il suo gol lo ha già realizzato.
"Il miglior campione del calcio italiano gioca nel Fc Spinea 1966, in
Veneto, provincia di Venezia. Ha segnato un goal meraviglioso che nessun
rallenty può valorizzare, perché non è entrato in una porta, ma nel
cuore". Parole dense di valore quelle che il difensore ha ricevuto dal governatore della regione Veneto Luca Zaia, che vanno a premiare l'uomo prima ancora del calciatore. "Non so se Fabio abbia una squadra di calcio del cuore, né quale sia, ma, se ce l'ha, mi piacerebbe vederlo presto ospite in
tribuna d'onore a ricevere la standing ovation di tutto uno stadio. Come
dopo un goal di un fuoriclasse. Anzi, di più".
E chissà che l'appello di Zaia non venga accolto per davvero. Fabio ha detto apertamente di non sentirsi un eroe, ma ha realizzato una prodezza, per morale e umantà. E merita di essere festeggiata come merita.
a cura di Federico Rana