Il sole, il mare e il caldo, cosa chiedere di più? Un’occasione, ad esempio. Quella che cercava Boateng per tornare ad amare il calcio. Per questo ha scelto Las Palmas. In un posto così, di certo, sembra più facile. Ci voleva il calore (anche quello degli spagnoli) per risollevarsi dopo un anno difficile. Come faceva quando era piccolo a Wedding, nella periferia povera di Berlino. “Sono caduto e mi sono sempre rialzato, sono diventato forte. Non ho mai pensato di non potercela fare”. Se a 29 anni rimani senza contratto e hai voglia di tornare a giocare per divertirti, un ambiente come quello delle Canarie è l’ideale. Non solo perché lì non si può non essere di buonumore, ma perché il Las Palmas è davvero un’isola felice.
La squadra amarilla ha accolto il suo Prince e Boateng ha conquistato tutti. Dando un’immagine diversa al club, diventando il calciatore che fa vendere più magliette, segnando gol come quello di domenica. La rovesciata contro il Villarreal è seriamente candidata al premio di rete dell’anno. Un’azione pazzesca, da vedere e rivedere, che racchiude e mette in mostra le capacità dei ragazzi allenati da Quique Setién. Splendido assist di tacco di Tana e gol da cineteca dell’ex milanista, il terzo della stagione. Segnando il primo, 31 minuti dopo l’esordio con il Valencia, Prince era diventato l’unico giocatore attualmente in attività nei cinque maggiori campionati ad aver segnato in Liga, Premier, Bundesliga e Serie A.
Non che i gol capolavoro siano una sorpresa quando si parla di lui… Esattamente cinque anni fa aveva ribaltato il Lecce praticamente da solo con una tripletta incredibile, così come è impossibile non ricordare la rete segnata al Barcellona a San Siro. La più bella della sua carriera, almeno fino a domenica scorsa. Setién lo ha voluto per il suo 4-2-3-1 in una stagione dove il Las Palmas sogna di confermare quanto di buono fatto nella stagione passata. “Perché no?” ha pensato Boateng dopo aver parlato anche con l’amico e compagno di nazionale Wakaso. Una sfida stimolante in un campionato nuovo, oltre 6000 persone ad accoglierlo nel giorno della sua presentazione per fargli respirare di nuovo la passione per il calcio. Lì dove il calcio è una cosa seria.
Quindici giocatori dell’attuale rosa del Las Palmas sono nati sull’isola, Prince rappresenta l’elemento “diverso”: è la stella che fino a qualche anno fa i gialloblù guardavano in tv, il giocatore tutto fisico e aggressività da inserire in un gioco di tocchi, fluidità e possesso palla. Il risultato di questo mix, sotto la guida del rigoroso Setién, è spettacolare. Dopo la gioia del primo posto nella Liga (e del pareggio per 2-2 con il Real Madrid campione d’Europa), oggi la classifica vede il Las Palmas a dodici punti. Così come un altro ex “italiano” come Marko Livaja, Boateng ha dimenticato il periodo in cui si sentiva uno dei tanti. “Non mi davano importanza come persona, contava solo il numero che avevo sulla schiena. Non avevo più voglia di allenarmi”.
Tra il giallo del sole e il blu del mare, dopo Inghilterra, Germania e Italia, Prince ha trovato il suo regno in Spagna e in Las Palmas la sua isola felice. Il suo entusiasmo è lo stesso dei tifosi canarini.