Freddo fino alla fine, come richiede il caso. E forse dinnanzi a Gianluigi Donnarumma non bisognerebbe sorprendersi più. Il veterano più giovane della Serie A, e adesso lo certificano anche le statistiche: il portiere è diventato il calciatore più giovane, a 19 anni e un mese, a toccare le 100 presenze in Serie A, battendo il record di un'altra leggenda del Milan, Gianni Rivera. Pochi, a questo punto, sarebbero i modi migliori di festeggiare un simile traguardo, se non realizzando la parata decisiva per lo 0-0 finale. A farne le spese è Milik, che non riesce ad imprimere anche oggi il sigillo decisivo nel finale, come gli era riuscito col Chievo. Non è esente da colpe, il polacco, lucido nel controllo ma non quanto basta per battere Donnarumma, che così si esalta.
Una firma d'autore, in una sfida speciale. A partire dalle sue origini: nato a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Eppure, per quel brocardo che non vuole profeti in patria, il popolo napoletano non lo ama, anzi: al suo esordio al San Paolo Gigio provò a guadagnare qualche secondo sulle rimesse dal fondo, il pubblico non glielo perdonò. Un'inimicizia sportiva, che davanti a quella parata formidabile è stata rimossa, tra la delusione per l'occasione sfumata e il riconoscimento di un gesto tecnico raro. Il tutto nella sfida che lo ha visto contrapposto a Pepe Reina, possibile compagno di squadra per l'anno prossimo. Perché il Milan lo ha bloccato, per le prossime due stagioni, e nel frattempo Fassone ha confermato la stima per Donnarumma, in vista del futuro. Un dualismo eventuale, che contrappone generazioni diverse, di portieri che fanno della reattività tra i pali il punto di forza.
Sono loro, i veri vincitori, in un pari senza reti che premia le prodezze. E che potrebbe favorire la volata della Juventus verso lo scudetto. Una 'cortesia' all'idolo di una vita, Gianluigi Buffon, che ringrazia e sorride. La porta della Nazionale resterà in mani sicure, con una benedizione più che meritata.