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Data: 19/05/2017 -

Il consiglio di Pellissier, l'esperienza in Premier e gli scherzi nello spogliatoio. 'Gufo' Costa racconta la SPAL: "La mia ragazza è gelosa dell'amicizia con Bonifazi"

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Una crociera continua sulla fascia sinistra con direzione Serie A. Filippo Costa in questi 5 mesi di SPAL ha macinato chilometri su chilometri. 1 gol e 5 assist, quantità e qualità. Ma soprattutto la vittoria della Serie B: passare da underdog all’El Dorado è una soddisfazione che in pochi possono raccontare di aver vissuto. Ed il classe ‘95 può farlo, ma prima “devo riprendermi dai festeggiamenti”, racconta col sorriso in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. Emozionato, forse ancora incredulo. Per lui scendere di categoria per tornare in A appena 5 mesi dopo si è rivelata la scelta azzeccata che gli ha cambiato la carriera. “Al Chievo avevo poco spazio e a dicembre, appena saputo della possibilità di venire alla SPAL, ho chiesto subito un consiglio a Sergio Pellissier. Il capitano mi ha risposto positivamente, mi ha convinto. Stessa cosa Bonifazi: l’ho contattato per chiedergli della SPAL e mi ha detto di non pensarci nemmeno un secondo. Ho trovato un gruppo fantastico dove l’unione fa la differenza e dove anche chi ha giocato meno si è sempre fatto trovare pronto senza mai lamentarsi, anzi!”.

E che gruppo. Il mix perfetto (e vincente) tra ilarità e maturità. In una parola: affiatatissimo. “Vi racconto il nostro spogliatoio, dove il più scherzoso è senza dubbio Antenucci: ha 33 anni ma è come se ne avesse 20 perché quando c’è da combinare qualche cavolata non si lascia mai desiderare. La vittima designata invece di solito sono io – ammette sconsolato dopo un’altra risata -. Una volta andai in bagno e senza che me ne accorgessi misero un armadio che abbiamo nello spogliatoio fuori dalla porta: per uscire ho dovuto buttare giù tutto! Poi beh, ci sarebbe anche Lazzari: ammetto che facciamo un cervello in due (altra risata, ndr). Io e lui siamo anche coppia fissa a calcio tennis dove all’inizio ero davvero scarso ma col tempo ho recuperato ed ora contendiamo lo scettro come coppia da battere ad Antenucci e Bonifazi”.

L’amicizia con quest’ultimo poi, meriterebbe un capitolo a parte. Basterebbe guardare l'immagine di Costa su Whatsapp per capirlo: inseparabili. Tanto da suscitare ironicamente anche le lamentele di Martina, la ragazza di Filippo… “Insieme a Kevin sono stato in vacanza due estati fa e da lì siamo sempre rimasti in contatto, poi al momento di trasferirmi a Ferrara continuavo a chiamarlo. Quest’anno abbiamo vissuto nello stesso palazzo a due porte di distanza e, visto che io da solo non so stare, continuavo a rompergli le p***e tanto che alcune volte mi diceva ‘Lasciami stare un po’ da solo, ci vediamo dopo’. Dopo tre, quattro volte che lo ripeteva mi toccava ascoltarlo perché è davvero grosso e se si arrabbia sono guai per me! Abbiamo trascorso talmente tanto tempo l’uno con l’altro che non sembravamo fidanzati, ma quasi (ride, ndr). Addirittura Martina, la mia ragazza, ogni tanto mi dice ‘potresti anche pensare un po’ di più a me al posto di stare sempre con Kevin’. Mi sa che è un po’ gelosa (ride di nuovo)!”. Non importa se dalla prossima stagione non condivideranno più lo stesso spogliatoio quando due amici sono accomunati da un sentimento fraterno. “Se l’amicizia è sincera rimarrà anche se giocheremo in squadre diverse: auguro a Kevin tutto il meglio possibile a partire dal ritiro che affronterà col Torino. Io invece penso proprio di rimanere alla SPAL visto che c’era già un accordo col Chievo in caso di promozione”.

Il sogno ora è realtà, la Serie B sta in bacheca. “Dedico questo successo ai miei genitori, Maurizio e Lara, a mio fratello, Alberto, alla mia ragazza, Martina, ma in particolare a nonno Danilo che non c’è più e che mi seguiva sempre. Da lassù avrà fatto sicuramente il tifo per me”. Cambia il tono di Costa. Dalla voce si percepisce come la famiglia abbia rappresentato un valore imprescindibile nella sua vita. “A loro devo tutto, in particolare i miei genitori che hanno fatto tantissimi sacrifici per me anche se li ho fatti spesso incaz***e soprattutto con la scuola! Ai tempi delle medie continuavo a prendere note ed una volta ne presi una per aver buttato giù dalla finestra gli zaini di alcuni miei compagni. Peccato che all’interno c’erano oggetti di valore come macchine fotografiche e i miei genitori dovettero ripagare tutto. Li ringrazierò sempre perché nonostante tutti i vari castighi per le cavolate combinate non mi hanno mai tolto il calcio. Ovvero, la ragione di vita di Filippo Costa. Una passione “trasmessa da mio padre, anche lui è stato un calciatore ma non ha avuto tanta fortuna in carriera. Fin da piccolo mi ha sempre messo questo pallone tra i piedi e da lì è scattato tutto. Come idoli ho avuto prima Javier Zanetti ma col tempo sono impazzito per Marcelo del Real: devastante! Ora mi piace tantissimo anche Alex Sandro”.

Trasformatasi in carriera. “In quinta elementare ho avuto la possibilità di andare al Chievo dove ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra e dove ho trovato un altro bellissimo gruppo. Radovanovic, Pellissier, Cacciatore ma soprattutto Inglese sono quelli che mi hanno aiutato maggiormente ad inserirmi e con cui ho legato di più. Al Chievo l’età media nello spogliatoio è un po’ più alta ma se hai umiltà e ti metti a disposizione ti aiutano tantissimo in ogni momento”. Esperienza intermezzata da un anno a Pisa ma soprattutto 5 mesi di Premier League. “Il Bournemouth mi ha notato in un match con le nazionali giovanili e mi ha concesso questa opportunità che ho colto al volo. Dal punto di vista calcistico però non è andata come mi sarei immaginato visto che non ho praticamente mai giocato. È stata comunque un’esperienza pazzesca che mi porto dentro e che mi ha formato come uomo permettendomi soprattutto di imparare un’altra lingua: spesso dico che ora parlo meglio l’inglese dell’italiano!”, e via nuovamente di risata.

Tipo solare e con la battuta sempre pronta, Costa. Le sue passioni invece sono due: “La Play e i tatuaggi. A breve ne farò uno anche per la promozione in Serie A e magari ne faremo uno in comune coi miei compagni”. Senza dimenticare i social: guai a non seguire le Instagram story di @Pippogufetto, nickname nato dall’altra abilità che contraddistingue Costa oltre al calcio, quella di… “gufare! In Primavera al Chievo condividevo l’appartamento con Gatto del Pisa e Marchionni della Pro Piacenza e quando giocavano alla Play o guardavano il Milan, la loro squadra del cuore, io gufavo sempre. Mi ripetevano continuamente di essere un ‘gufo maledetto’ e da lì è nato tutto (ride nuovamente, ndr)”. Festa per la promozione documentata in ogni sua sfaccettatura tra foto e stories, dall’arrivo al Mazza fino alla passerella sul pullman scoperto per le vie di Ferrara, e che continuerà sicuramente in vacanza “in Sardegna con la mia ragazza” e "ad Ibiza con Bonifazi”. Della serie: per la felicità di Martina. In attesa che i due amici fraterni si affrontino da avversari nella prossima Serie A dove Costa è pronto a tornare a macinare chilometri su chilometri per la sua SPAL.



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