“E così il 10 maggio 1987 tutti i napoletani vissero felici e contenti”. Eccola, la data che ha segnato la fine di una favola e l’inizio di una speranza, che da quel momento non ha più abbandonato la città di Napoli. Sul piano calcistico e sociale, quello scudetto ha rappresentato concretamente una possibilità, di andare oltre i propri mezzi, di sovvertire la legge del più forte. Una rivalsa per un popolo che non è stato mai compreso appieno. E’ questa, dunque, la premessa doverosa, prima di raccontare una storia che poco ha a che vedere con ciò che successe trent’anni fa, ma che forse ancora meglio spiega perché a distanza di tutto questo tempo, si sente il bisogno di festeggiare questa ricorrenza.
Vincenzo e Lucia sono una coppia napoletana. Giovani e innamorati, accomunati da un’altra passione, quella per il Napoli. Così, quando decidono di sposarsi, il tema della cerimonia e del ricevimento non ha bisogno di grandi discussioni. A partire dalla data. “Scegliemmo il 10 ottobre di sette anni fa, per celebrare le nozze. Cioè, il 10/10/10 alle ore 10. In onore di Maradona, ovviamente” racconta Vincenzo a gianlucadimarzio.com. Una scelta insolita, eppure condivisa con entusiasmo da entrambi. “Non ci fu uno dei due che prevalse, fu un’idea che ci piacque fin dal primo momento in cui ne parlammo”. Quindi, ora sta tutto nel comprendere fino a che punto l’amore dei due giovani si lega a quello per l’azzurro. “All’interno delle fedi – racconta Vincenzo – accanto ai nostri nomi, c’è incisa anche una N. Abbiamo messo bandiere del Napoli all’esterno della chiesa”. Ma il tutto era cominciato dal giorno prima, quando lo sposo si era presentato al balcone della moglie nella tradizionale serenata, indossando una maglia della squadra.
Il mio l’ho conosciuto in curva B, poi ci siamo trasferiti tutti nei distinti” ci spiega. Insomma, altro che golfo e lungomare. Quindi, il ricevimento. Le sciarpe azzurre non si contano. Al momento del taglio della torta, niente marcia nuziale ma Forza Napoli, la canzone scritta da Nino D’Angelo tratta dal suo film Quel Ragazzo della Curva B, uscito proprio nell’anno del primo scudetto. Al brindisi, nessun discorso ma Chi non salta juventino è, con gli invitati a seguire il movimento degli sposi.
Non hanno voluto fare a meno del Napoli neppure nei filmini di quella giornata. Di Maradona, specialmente, le cui prodezze si alternano ai momenti del matrimonio nel montaggio. Lì dove la sacralità dei sentimenti raggiunge l’apice. In un momento in cui, è proprio vero, il calcio diventa una fede.