Ripartire, proprio come nel 2000. Allora faceva il secondo di van Gaal al Barcellona, poi la chiamata di Eladio Parames - ora fra i suoi portavoce - e la sua prima esperienza da primo allenatore sulla panchina del Benfica. Ne è passato di tempo e si vede tutto. Sia nell'aspetto fisco di José Mourinho, che ha qualche capello in bianco in più, sia nel suo curriculum, decisamente più "ricco" rispetto a diciannove anni fa.
Chissà però che la storia non possa ripetersi. In Portogallo lo sognano, perché intanto la panchina del Benfica è rimasta scoperta. Lo è da qualche giorno, dalla sconfitta sul campo del Portimonense, un passo falso che ha fatto scappare il Porto in vetta alla classifica a quattro punti di vantaggio. 11 vittorie in 15 gare, un bottino di tutto rispetto ma che non ha permesso a Rui Vitoria di evitare l'esonero.
2 Campionati, 1 Coppa portoghese, 2 Super Cup e 1 Coppa di Lega il suo palmares alla guida del Benfica. Non male, ma questo non sta frenando i sogni di molti, che vorrebbero un ritorno dello Special One. Fra questi c'è anche il presidente Luis Felipe Vieira, che ha ribadito il concetto anche ai microfoni di SIC, un portale portoghese: "Sono suo amico ma non ho parlato con Mourinho - ha spiegato - a chi non piacerebbe averlo? Se ci dicesse di sì, noi lo prenderemmo domani mattina. I soldi non sono un problema. E’ semplice: se venisse Mourinho, anziché avere 27 giocatori ne avremmo 21 o 22″.Parole chiare, che non lasciano spazio a dubbi. Alla guida delle Aquile, come nella stagione 2000-01. Allora l'avventura durò solo undici partite, poi le dimissioni in seguito al cambio di presidenza. Un ritorno alle origini per rilanciarsi dopo l'esonero dal Manchester United. Perché, delle volte, tuffarsi nel passato è la scelta più giusta.