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Data: 07/09/2016 -

Idraulico, magazziniere, calciatore... primo in B col Cittadella. Salvi si racconta: "Questo il lavoro dei miei sogni"

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C'è un comune della Provincia di Padova che guarda le grandi piazze di B dall'alto in basso: Cittadella. Poco più di ventimila abitanti, un entusiasmo che non si può calcolare. E il segreto di questa realtà che stupisce ormai da anni è un incastro di situazioni semplice solo da raccontare: società sana, un ambiente che mette nelle condizioni la squadra di rendere al massimo, un gruppo di calciatori che prima di tutto sono uomini

Qualche selfie (mosso, nonostante il bastone) con gli amici se l'è fatto pure lui, Alessandro Salvi. “Su Instagram @alesavero88!” ci precisa, in esclusiva. Un bergamasco timidino e introverso, dal carattere tutt’altro che social. Ma l’istantanea più significativa (e attuale) della sua vita è di lei, Martina. Fidanzata storica e già mamma di un bambino di 5 anni “che tra qualche giorno iscrivo alla scuola calcio”. Tale padre (di anni 28), stessi figli.

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“Aspettando Federico”

“Quella sì che sarà un’emozione!”. Figuriamoci segnare un gol in B in Cittadella-Ternana, tra l’altro nemmeno il suo primo in categoria dato che “ne ho fatto uno all’esordio, quando giocavo nell’Albinoleffe”. Alessandro sorride, conferma e aggiunge. “Però ci tenevo tanto a segnare, l’anno scorso sono rimasto a zero”. Anche se il ruolo di difensore lo scagiona. “Non sono nato per farlo il goleador, anche se ho iniziato come ala offensiva. Avrò segnato appena 5 gol in tutta la mia carriera… ma forse ne ho evitati tanti!”. Contro la Ternana una super prestazione, il gol e la dedica speciale, quasi scontata visto il preambolo. Cittadella primo in vetta dopo due giornate. 

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Cittadella-Ternana, gol di Salvi

“Ormai manca poco più di un mese: se nasce prima tanto meglio! Perché Federico? Questa volta l’ha scelto lei”. Casa, famiglia e pallone. Ma non il pallone dentro casa altrimenti Martina s’arrabbia. “Allo stadio non ci vado spesso, quasi mai. E sul divano non mi ci metto molto, diciamo che non sono un fanatico di partite alla tv. Adesso poi ci sarà da fare con il piccolino in arrivo quindi…”. Nella vita di Alessandro anche tanti sacrifici, valori che rispecchiano quelli di uno spogliatoio unito, di un gruppo di ragazzi per bene, calciatori e professionisti con grande voglia di dimostrare le proprie qualità, sul campo. “Dopo il primo anno di superiori ho iniziato a lavorare. I primi due anni ho fatto l’idraulico: mi svegliavo tutte le mattine alle cinque e mezza. E poi mi allenavo. Nei due anni successivi ho lavorato come magazziniere: in quel periodo mi prese l’Albinoleffe, in Primavera. Ero giovane e con tanta energia, buona volontà. E’ stato un periodo molto intenso e complicato della mia vita ma ne è valsa la pena. Adesso sono molto fortunato perché faccio il lavoro dei miei sogni, quello che più mi piace”. 

Segreti? Allenamento e… “seguo con attenzione chi gioca nella mia stessa posizione di campo. Guardo, osservo, imparo. Cerco di capire come mettere il corpo, come giocare la palla in certe fasi di gioco. Stimo moltissimo Dani Alves ma il preferito è Lahm perché gioca semplice e non sbagli mai. Per fare il salto dalla B alla A bisogna migliorarsi nei particolari perché alla fine sono i dettagli che fanno la differenza”. Il Cittadella di Venturato lo ha capito molto bene, da oltre un anno. “Sono d’accordo” annuisce Alessandro Salvi. Il Lahm del Citta. “Non esageriamo”. Ma le idee sono molto chiare, è innegabile. E la sua frase chiave non ha bisogno né di foto in Instagram né di istantanee: “Ci vuole consapevolezza, non presunzione”. Formula magica made in Cittadella



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