Si chiama Di Stefano, ma Riccardo non ha nessun rapporto di parentela con la leggenda del Real Madrid. Predestinato? Anche a "Richi" il talento non manca. Quest'anno già 11 presenze nel girone F della serie D per il giovanissimo terzino abruzzese, che il San Nicolò di Teramo non si è lasciato sfuggire. Età? Appena 16 anni e, particolare non da poco, è il più giovane ad aver segnato nel 2016 in un campionato nazionale italiano, dalla A alla D: è Riccardo il primo duemila andato a segno. Prima di Kean, che in serie A ancora non ha segnato. Prima anche dei suoi coetanei Federico Pireddu e Alex Cossalter, baby fenomeni della serie D.
"Eppure fino a 6 anni fa giocava a Basket nella squadra della mia città, Campli" - racconta un divertito Riccardo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "E' un club con una grande tradizione nel campo della pallacanestro. Poi ho lasciato perché non mi trovavo bene e per due anni non ho fatto praticamente niente. A 11 anni ho iniziato a giocare a calcio in una piccola squadra, così, per svago. Dopo è arrivata la chiamata del San Niccolò Calcio e da lì è iniziato tutto".
Richi fa il terzino, ma il suo idolo è uno dei "bomber" per eccellenza: "La mia squadra del cuore è il Milan, ma c'è un motivo. Durante la finale di Champions del 2007 mi innamorai del modo di giocare di Pippo Inzaghi, il mio idolo. Impossibile non rimanere affascinati dalla passione che ci metteva Inzaghi per il calcio. Mi ha insegnato ad affrontare questo sport congrinta e determinazione: è così che scendo in campo in ogni gara. Ho iniziato ad appassionarmi ai rossoneri solo perché ci giocava Pippo". Quest'anno già 12 presenze tra i "grandi", come ti sei trovato? "All'inizio, come è normale che sia, ho avuto dei problemi perché passare da un campionato Allievi alla serie D non è assolutamente facile. Poi l'allenatore ha avuto il coraggio di mettermi in campo. Penso di aver ripagato la sua fiducia, ma ancora non ho fatto nulla".
Primo 2000 ad andare a segno in un campionato nazionale italiano, bella soddisfazione? "Orgoglioso. Non me l'aspettavo, anche perché io faccio il terzino, sono un difensore. Però l'ho cercato e ci sono riuscito. Dopo il gol si prova qualcosa di difficilmente spiegabile perché per qualche secondo non capisci niente. Poi arrivano i primi abbracci, le urla di gioia dei compagni e capisci che è tutto vero. Anche il nostro allenatore ha voluto festeggiarmi e per me rimarrà un ricordo indimenticabile". Gli ultimi sei mesi del 2016 ti hanno cambiato un po' la vita? "Sì, ma non più di tanto. Amici e compagni mi hanno sempre incoraggiato e sento tanto affetto nei miei riguardi. Sono tutti molto contenti e mi stimolano a non mollare un centimetro, sperano che io possa arrivare in alto. Questo è anche il mio sogno ma solo il futuro potrà dirmi dove potrò arrivare".
Che studi fai? "Frequento il Liceo delle Scienze Umane a Teramo, istituto Giannina Milli. E' difficile far coincidere studio e allenamenti, ma io ci sto provando. Quando torno a casa mangio qualcosa al volo e vado di corsa al campo. Torna a casa verso le 18, a volte anche più tardi, e cerco di studiare il più possibile. Non sto andando malissimo espero di poter continuare così". Poco spazio per i divertimenti? Riccardo conferma che la vita del "baby calciatore" non è affatto semplice: "Cerco di stare il più possibile con i miei amici perché non li vedo praticamente mai, ma va bene così. Se non posso uscire con loro non la prendo come una rinuncia perché il calcio è la mia passione, non è un ostacolo ai miei divertimenti".
Hai ancora tanto tempo per crescere, ma n quale fondamentale pensi di dover migliorare maggiormente? "Sono un terzino di spinta. Cerco di mettere in ogni partita determinazione, cattiveria e penso che la forza fisica sia tra le mie caratteristiche. Devo migliorare un po' in tutto, nella tecnica in particolare, ma la voglia che ci metto in partita e durante gli allenamenti mi dà una carica incredibile. Spero di continuare su questa strada". Se in futuro qualche squadra di serie A si facesse avanti quale sceglieresti? "Sceglierei... tutte (ride). Non ho preferenze, anche perché si comincia sempre per piccoli passi. Il prossimo è cercare di aiutare la mia squadra a raggiungere il mio obiettivo. Poi e valuteremo in base alle offerte che arriveranno. Spero che il 2017 sia un anno di miglioramento, per me e per la squadra e che porti salute e felicità alla mia famiglia".