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Data: 07/06/2016 -

I soldi, il Milan, il PSG, Hollande e tanto altro: a tutto Ibrahimovic, l'intervista integrale

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A tutto Ibrahimovic. L'ex Psg, ora svincolato, si è raccontato a 'Le Monde', toccando molti temi: su tutti quelli calcistici e, ovviamente, il futuro.

"I soldi? Ok, parliamone. Penso che i soldi rendano le cose più semplici, ma non facciano le persone più felici. E’ così dovrebbe pensare anche la gente. Nel 2015 il mio stipendio era di 20 milioni di euro? Solamente? Per i primi sei mesi… Troppo? Non so cosa sia troppo, per me si acquistano giocatori sul mercato che non dovrebbero nemmeno trovarcisi. Ma è il mercato che decide i prezzi, non la passione o i media. E se è troppo o meno, non è un problema mio. Il mio dubbio è vedere ciò che dice il mercato: e se il mercato dice che questo è il mio prezzo, così va. Se un altro giocatore guadagna tanto, e sono dieci volte meglio di lui, guadagno dieci volte tanto lui. Se so quanto possano essere uno shock i soldi che circolano nel calcio? So anche quante imposte io paghi, aiuto molto di più io questo paese di quanto faccia Hollande… Io sono me stesso, questo è l’importante. Ma non posso parlare per Hollande perchè non lo conosco, ma posso renderlo più popolare di quanto attualmente sia se voglio. Non so se ne ho voglia… Ciò che voglio fare è rendere i miei figli felici e giocare a calcio, non conosco nulla di politica e non voglio averci a che fare: non sono né di destra né di sinistra, sono dappertutto perchè sono l’uomo del popolo. Sono arrivato e ho preso il potere in Francia, nulla da aggiungere: penso sia sufficiente.

Gli attentati in Francia mi hanno reso molto triste, sono cose che non dovrebbero mai succedere. Io sono per un mondo fatto di pace e amore, indipendentemente da ogni nazionalità o credenza: gioco a calcio, uno sport capace di legare, e sono fortunato e felice di far parte di questo sport. I francesi in shock per la mia frase sulla Francia come paese di merda? Era relativa al calcio quella frase, non aveva nulla a che vedere con il paese. Sono due mondi separati: ho fatto un errore, non si può giudicare qualcosa che non conosci. Non si può non amare un paese in cui vivi da 4 anni: se non mi fosse piaciuto, me ne sarei andato. Sono rimasto perchè la Francia mi piace.

Il PSG? Se faccio una classifica di tutti i club in cui sono stato, il Milan, storicamente, è stato il più grande. E’ conosciuto in tutto il mondo: il Milan è qualcosa di incredibile, in ogni aspetto. Tutti i giocatori erano internazionali, eleganti, qualcosa di veramente geniale. Percepivi la grandezza del club: il PSG sta crescendo, ma non è ancora a quel livello. Cosa manca per vincere la Champions? Non penso sia una questione di ciò che manchi o meno, il momento arriverà. Il PSG in questi anni ha fatto cose enormi, magiche, in un lasso di tempo brevissimo: per una competizione come la Champions ci vuole più tempo.

Il Qatar? E’ il grande investitore al PSG. Non ho molte informazioni a riguardo in quanto a paese, ci sono stato 3-4 volte. L’ho trovato bello, in piena crescita: il loro obiettivo è il Mondiale 2022. E’ grazie a loro, se sono arrivato al PSG: altrimenti la Francia non mi avrebbe mai visto. Dovreste ringraziarli. E ringrazio anche io loro per avermi permesso di conoscere una città bella come Parigi. Aulas dice che il Qatar ha danneggiato la Ligue1? Fossi in lui, mi concentrerei sulla mia squadra e sulla possibilità di vincere, non sulle altre squadre. Da quando sono arrivato in Francia, non ha vinto nulla, mentre io ho vinto tutto. Dovrebbe concentrarsi su se stesso. L’Europeo? Ci siamo arrivati e siamo là per vincere. E’ in Francia e siamo molto felici di essere là, specialmente io. Sono qui da 10 anni ed ho la possibilità di giocare per il mio paese in Francia, avendo doppio pubblico a disposizione: quello svedese e quello francese, che ci sosterranno. La Svezia è il paese in cui sono nato e sono cresciuto: sono la Svezia".

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