Olympiacos-Juventus, l'amarcord di Predrag Djordjevic. L'ex fantasista dei greci apre l'album dei ricordi all'annata 1997-1998, quando fu decisivo per la qualificazione della... Juventus: "Ho imparato la parola “grazie” perché la sento da anni: vengo in Italia, o qualcuno mi ringraziano" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "La cosa mi fa sorridere, ma a tutti ripeto che io giocavo per l’Olympiacos... Tra l’altro, sono stato pure un loro rivale".
Risultato scontato al Geōrgios Karaiskakīs? "No, il mio gol insegna che con l’Olympiacos niente è scontato: quando giochi in quello stadio, sei spinto all’impresa anche in amichevole. Se la Juve vuole qualificarsi, al di là del risultato del Camp Nou, deve faticare. In 20 anni è cambiato tutto: la tattica e, soprattutto, la velocità. La Juve di oggi è eccezionale, Dybala mi piace tantissimo, ma ai tempi c’era Del Piero. E poi di Zidane ne nasce uno".
Djordjevic spiega perché non ha mai giocato in serie A: "Nessun rimpianto, ho avuto offerte da Roma e Lazio , ma poi andavo in società e allungavo il contratto. Non mi ha pesato perché la Grecia è magnifica: la crisi non ha cambiato questa gente così aperta. Anzi, ormai mi sentomezzo serbo e mezzo greco". L'intervista integrale sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.