Per lui sarà una sorta di Clasico 2.0. Gonzalo Higuain, la Juventus, il Barcellona, la Champions League. Lui che ha affrontato i blaugrana tante volte nel corso della sua esperienza al Bernabeu, in un'intervista rilasciata al sito ufficiale dell'UEFA ha parlato di questa nuova sfida a Messi e compagni: "Saranno carichi di fiducia dopo l'impresa contro il PSG. Il calcio cambia in fretta, tutti si aspettavano il Barcellona eliminato e invece ce l'hanno fatta. A Parigi hanno staccato la spina e non credo possa avvenire nuovamente. Abbiamo il vantaggio di giocare prima in casa per poter ottenere un buon risultato che ci permetta di avere possibilità reali a Barcellona. Non dovremo togliere il piede dall'acceleratore, nemmeno per un secondo".
Una sfida che Higuain gioca dopo un trasferimento estivo che ha fatto discutere molti: "Quando la Juventus ha voluto acquistarmi, pagando la clausola, ho dovuto prendere una decisione difficile. Ho spiegato più volte le motivazioni e sono molto felice della scelta fatta. Qui ho conosciuto belle persone, con una mentalità vincente ed è questo che mantiene la Juve al top da tanto tempo. Unirmi ad un club così vincente era uno degli obiettivi che mi ero prefissato: sono qui per aiutare la squadra a continuare su questa scia. Vincere la Champions? Lo spero, sono qui per questo. Stiamo lottando anche per il sesto Scudetto consecutivo e per la Coppa Italia, anch'essi grandi obiettivi. Vincere il sesto scudetto sarebbe un'impresa senza precedenti in Italia, così come vincere la terza Coppa Italia di fila sarebbe qualcosa che nessuna squadra ha mai fatto. Naturalmente, la Champions è un sogno che vogliamo realizzare, ma senza dimenticarci degli altri due obiettivi."
Infine un salto nel passato, al primo assaggio (e che assaggio!) d'Europa di Gonzalo Higuain, col Real Madrid: "Sono arrivato al Real quand'ero molto giovane. E' stato incredibile. Al River in attacco c'erano modelli come Francescoli, Crespo, Aimar, Saviola. Ma poi ho firmato per un club noto in tutto il mondo, con così tanti titoli vinti. Sono stato supportato dalla mia famiglia, in particolare mio padre, che ha viaggiato con me e ha sempre avuto fiducia in me. Mi chiedeva se fossi sicuro di andare e che se l'avessi fatto, avrei dovuto sfruttare al meglio l'opportunità. Sarei andato ad allenarmi con i migliori, ma per rendere dovevo pensare di essere al loro livello. Rispettarli ma capire di poterne far parte. E ho sempre detto che giocare e competere con i migliori, ti migliora. La cosa più importante è credere in se stessi. Ho passato 7 anni in una splendida città e in un club fantastico. Un'esperienza meravigliosa."
E Higuain ha rilasciato un'altra intervista, questa volta al quotidiano spagnolo Mundo, nella quale ha parlato anche dei momenti difficili in cui ha dovuto lasciare le squadre in cui giocava: "Il calcio mi ha fatto piangere, sia di allegria che di tristezza. L'ho fatto quando sono andato via dal Real Madrid e dal Napoli. Ho sempre tanto affetto per i luoghi che devo abbandonare e lasciare queste due città per me è stato molto triste. In ogni squadra in cui ho giocato però sono sempre stato felice. E lo sono anche ora. Torino dà ciò che promette, la cosa che ho notato di più è stata il rispetto dei tifosi. Per strada ci cercano, ma rimangono coscienti che il calcio per noi è solo un lavoro".