Una vita in movimento. Alla ricerca di un assist vincente o di progetti produttivi fuori dal campo. Il Profeta Hernanes non è mai stata una personalità banale, sia in campo che fuori, dove sta continuando a sfruttare le proprie passioni e la propria capacità imprenditoriale.
In esclusiva per il nostro sito seried24.com, Hernanes si è raccontato a 360 gradi, dichiarando: “Io ora gioco perché mi diverto. Il calcio prima era una fissa, quasi una malattia, dovevo essere sempre allenato al 100%. Ora invece riesco ad aiutare i miei compagni senza dovermi allenare così intensamente, e questa cosa mi fa stare bene. Il presidente e la sua famiglia sono persone squisite, perciò anche l’amicizia qui è molto importante“.
Il presente, ma anche il passato e il futuro. L'ex Juventus ha parlato a 360 gradi, raccontando qualche aneddoto del passato e svelando qualche obiettivo per gli anni che seguiranno. Questa una parte dell'intervista.
Hernanes: “I mondi del vino e del calcio hanno molto in comune”
La passione e la dedizione al calcio non hanno fermato la curiosità del centrocampista. Da otto anni Hernanes ha infatti aperto la Ca’ del Profeta, un’azienda vinicola a Montaldo Scarampi, in provincia di Asti. Ma come è nato questo interesse per il vino? “È stata una scoperta casuale, io ero ignorante riguardo al vino. Prima non bevevo alcol, essendo un atleta cercavo di rimanere il più sano possibile. Arrivando in Italia però ho capito che si tratta di qualcosa con dietro un grande lavoro, e questo mi ha aperto la mente“.
Poi qualche aneddoto del passato riguardo alcuni compagni: “I più forti sono stati senza dubbio Neymar e Ronaldinho. I momenti a cui sono più legato sono due: festeggiare il mio gol alle Olimpiadi del 2008 insieme a Ronaldinho è stato molto bello. Lui è stato uno dei giocatori più grandi di tutti i tempi. Con Neymar ho condiviso un grande momento quando abbiamo vinto la finale di Confederations Cup contro la Spagna di Xavi e Iniesta al Maracanã“.