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Data: 04/05/2016 -

Hellas Verona, Toni annuncia il ritiro: "Sono arrivato alla fine del percorso, è stato l'anno peggiore della mia carriera"

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Luca Toni dice addio. Dopo una carriera straordinaria, l'attaccante dell'Hellas Verona ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Ad annunciarlo attraverso una conferenza stampa è stato lo stesso ex Fiorentina e Bayern Monaco: "Dopo un po' di riflessioni ho deciso che dopo 22 anni di calcio, quella di domenica sarà la mia ultima partita da professionista - ha detto Toni - Mi sono reso conto di essere arrivato alla fine del percorso, soprattutto a livello mentale. A Verona sono stati tre anni fantastici, ma sono state dette anche cose non piacevoli. Da quando sono arrivato non mi sono mai permesso di dire chi prendere e chi non prendere, ho fatto solo il giocatore. Ho dimostrato professionalità e non mi sono mai permesso di dire chi doveva giocare e chi no. Il futuro? È stata una decisione talmente difficile quella di smettere che ancora non ho pensato cosa farò. Se ho pensato di lasciare l'anno scorso? Quando le cose vanno molto bene è impossibile lasciare, purtroppo questo è stato l'anno peggiore della mia carriera anche a livello di testa. È impossibile fermarsi quando a 38 anni diventi capocannoniere della Serie A e dimostri di essere il miglior centravanti. L'unico modo era avere una grande delusione e quest'anno per me è stata una grande delusione". Poi un pensiero anche ad alcuni colleghi: "Totti e Di Natale? Non so quale situazione stiano vivendo - ha continuato Toni -, ci ho messo tanto a pensare alla mia scelta, figuriamoci se dovessi pensare alle loro situazioni. Ognuno ha le sue cose, da giocatore la Serie A mi mancherà, penso che quando smetteremo io, Totò e Totti andranno via quasi 1000 gol, quindi sarà una grande perdita per tutto il calcio italiano. Non so se resterò a Verona, col presidente avevamo detto che a fine anno ci saremmo trovati, penso che parleremo la prossima settimana per fare una chiacchierata e per capire se si può lavorare insieme. Verona mi piace e mi sono affezionato, parlerò col presidente e vedremo se ci sarà la possibilità di iniziare un nuovo percorso. Lo farò con umiltà, ma le mie idee rimarranno intatte perché ho fatto 30 anni di calcio, quindi credo di avere un po' di esperienza. Farò l'allenatore? Non credo, vedo i miei ex compagni invecchiare di cinque anni alla volta. Rimpianti? Mi sarebbe piaciuto vincere lo scudetto con la Roma". In chiusura una battuta su Delneri e sulle polemiche dopo le dichiarazioni rilasciate al termine del match di campionato contro il Carpi: "Che con l'allenatore io non abbia un bel rapporto credo che sia agli occhi di tutti, ma di sicuro sia io che lui usciamo sconfitti da questa stagione. Di sicuro sono successe cose che non mi sono piaciute, però adesso di questo non voglio parlare. Quello che è certo è che io qui il primo anno ho fatto 20 gol, ma tutti dicevano che il merito era di Iturbe, Rómulo e Marquinho. Con tutto il rispetto, però, poi loro non è che abbiano fatto grandi stagioni... Io invece l'anno dopo ho giocato con altri giocatori e ho fatto 22 gol, battendo ogni record. Quest'anno qualcuno dimentica che alla terza giornata mi sono rotto il ginocchio, a 38 anni non è facile. Ho fatto solo cinque gol e per me è una stagione negativa. Dopo la partita contro il Carpi l'allenatore ha fatto un discorso come se si dovesse già programmare la stagione in Serie B. Io sono il capitano e ci ho sempre messo la faccia, non mi sembrava rispettoso per nessuno dire balle, quindi ho detto la verità, ovvero che non meritavamo di stare in Serie A. Il mio è stato un discorso per far venire fuori il carattere della squadra, non mi sembrava di aver detto qualcosa di così grave. Ho sempre messo davanti a tutto la squadra, non credo che qualcuno possa dire che Toni non sia stato un buon capitano. Tornerei a dire quelle cose altre cento volte per dare uno stimolo al mio spogliatoio, mi dispiace che questo non sia stato capito e che in tanti abbiano giocato su questa cosa".


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