Alla Roma serviva un punto ed è arrivata la sconfitta. Appuntamento con la qualificazione rimandato all'ultima gara interna con il Qarabag. Servirà una vittoria per la certezza degli ottavi di finale. Una prospettiva che la Roma avrebbe volentieri evitato, volendo chiudere i conti stasera, ma che non ha fatto nulla per meritare. L'obiettivo era il pareggio, per nulla nascosto alla vigilia e fin troppo chiaro dopo pochi minuti di gioco. Dopo una partenza sprint, con quattro occasioni nei primi 10', si è tirato subito il freno a mano. Roma troppo remissiva, controllo esasperato del gioco ed un'eccessiva sicurezza si sé che alla fine è stata fatale. Una Roma leggera negli ultimi 15 metri, troppo compassata nei passaggi semplici e complessivamente poco convinta di fare male ad un Atletico in crisi.
Di contro i Colchoneros hanno aumentato la pressione costantemente, aiutati e incoraggiati dal baricentro sempre più basso dei giallorossi. E alla fine il gol è arrivato. Quello di Antoine Griezmann, dopo due mesi di astinenza. Una mezza rovesciata da antologia. Tabù sfatato e pace fatta con l'Estadio Metropolitano. Merito del francese ma soprattutto demerito di una Roma impaurita, troppo concentrata sulla classifica e sui calcoli e poco focalizzata nel dare la spallata decisiva al girone. Kevin Gameiro all'85' ha chiuso i conti, con una Roma ormai in bambola e in 10 uomini dopo l'espulsione di Bruno Peres.
Nulla è compromesso, anzi, ai fini della vittoria del girone, forse l'aver rimesso in gioco l'Atletico potrebbe aiutare i giallorossi a raggiungere l'obiettivo primo posto. I Colchoneros a Londra se la giocheranno con il coltello tra i denti ed un eventuale pareggio con il Chelsea permetterebbe alla Roma di passare come prima. Obbligatoria però vincere con il Qarabag. Ora quello diventa l'unico obiettivo europeo di una Roma troppo calcolatrice e poco cinica.