Gabriele Gravina è il più soddisfatto di tutti. La vittoria di Euro2020 della Nazionale è anche frutto delle sue lungimiranti intuizioni. In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente della Figc ha raccontato questo viaggio, partito da molto lontano.
"UNA STORIA BELLISSIMA"
Il progetto è partito dalle ceneri della più grande disfatta della storia della Nazionale italiana, solo tre anni fa. Ed è arrivato dove pochi osavano immaginare. “Quando sono arrivato in Figc nel 2018 – racconta Gravina –, abbiamo rivisitato l’intero Dipartimento, provando a cambiare la mentalità e cercando di organizzare la Nazionale come un club. Dopo la cocente delusione per la mancata qualificazione al Mondiale in Russia dovevamo raccontare una nuova storia agli italiani, puntando sui giovani. Ed è una storia bellissima. Mancini è l’interprete perfetto per il nuovo rinascimento azzurro”.
In pochi giorni l’Italia è arrivata in finale. E si dice che ognuno viva il giorno prima di un evento così importante in maniera diversa. Molti non riescono a prendere sonno, come Gravina: “Ho dormito meno del solito, ma è stata la serenità dei giocatori a dare forza a tutta la delegazione. I fuochi d’artificio dei tifosi inglesi fuori dal nostro albergo hanno fatto il resto e ci hanno trasmesso più convinzione. Vincere fuori casa è stato bellissimo”.
Alcune partite di questo Europeo itinerante si sono svolte anche in Italia, ed è stato un successo. Vedere un Euro2028 nel nostro Paese, malgrado tutto il lavoro che ci sia da fare, non sembra così impossibile secondo il presidente della Figc: “È un’opportunità per il Paese e dobbiamo saperla cogliere. All’Italia manca un grande evento da troppi anni, è arrivata l’ora di accelerare sugli stadi. L’ottima organizzazione delle 4 gare a Roma ha dimostrato che se lavoriamo come squadra, anche a livello istituzionale, possiamo ambire a risultati prestigiosi”.