Lasciare la Premier League per sposare i ricchi progetti del mondo calcistico Saudita, seguendo le orme di un altro grande fischietto inglese come Howard Webb dimessosi dallo stesso ruolo, tuttavia, poco più di una settimana fa. Pur suonandovi strano, non stiamo (come avrete intuito) parlando di un qualsiasi, grande talento del campionato inglese pronto a cedere alle lusinghe dei petroldollari: ma di chi, nel solo 2016, ha avuto modo di arbitrare tre finali non qualsiasi, tra Champions League, Euro 2016 e FA Cup.
Grandi traguardi impressi (addirittura) con ago e inchiostro sottopelle, per tatuarsi sulle braccia momenti indelebili ed onori che, sin dal 2004, Mark Clattenburg ha avuto la possibilità di vivere in prima persona. Da elettricista, fino a poco prima dei 30 anni, alla scossa decisiva per scegliere fischietto, cartellini e divisa da referee della Football Association (FA) inglese: la stessa che ora, dopo 13 stagioni, Clattenburg ripiegherà e metterà nell'armadio, scegliendo di proseguire la propria carriera con un ruolo da capo dell'associazione arbitri nella Saudi Professional League.
Una decisione che l'arbitro stesso, nel corso di un evento live sul profilo Twitter della Federazione calcistica Saudita, ha voluto spiegare così: "E' un importante passo in avanti: abbiamo arbitri molto professionali nel paese che sto lasciando, ed è un qualcosa di molto positivo. Una cosa che mi piacerebbe fare è lavorare con la squadra arbitri e con il presidente per avere un successo duraturo negli anni a venire". Parole alle quali è seguito anche un comunicato ufficiale della PGMOL (Professional Game Match Officials Limited), che ha voluto salutare e ringraziare Clattenburg per essere stato una "grande risorsa e un'ispirazione per chi vuol diventare arbitro". Di fronte ad un futuro che ora, per il direttore di gara inglese, parlerà arabo: con l'indelebile ricordo, tra pelle e mente, di una straordinaria carriera europea.