Un nome (e un cognome), due persone. I casi di omonimia sono infiniti, quelli tra "capo" e "sottoposto" senz'altro meno. Tra allenatore e giocatore, poi, non parliamone. Capita invece che in Kosovo, nel caso della Nazionale, ct e attaccante condividano proprio questa curiosa caratteristica, che contribuisce a mandarli dritti dritti nella storia.
Per lo meno della loro Nazionale, ieri all'esordio ufficiale da affiliata a UEFA e FIFA. Affiliazione completata nello scorso maggio, ma Kosovo già in campo ufficiosamente dal marzo 2014: 0-0 contro Haiti. Ct? Albert Bunjaku. 21 maggio 2014, seconda amichevole contro la Turchia: 6-1, unico, primo, storico marcatore? Albert Bunjaku.
Chiaramente non si tratta della stessa persona, eppure nome e cognome sono identici. Due persone, un destino comune: l'essere entrati, praticamente in contemporanea, nella storia del proprio paese. Non una, ma due volte. Se il Bunjaku più vecchio (classe 1971) è allenatore della selezione del Kosovo dal 2009 (ma l'esordio è appunto del 2014), l'Albert Bunjaku del 1983 è un attaccante del San Gallo, in Svizzera, con la cui Nazionale vanta sei presenze. Fino proprio al 2014, quando ha cominciato a giocare per il "neonato" Kosovo.
Attaccante uguale gol, e infatti: timbro con la Turchia, come detto, e rete anche ieri sera, contro le Isole Far Oer (risultato finale 2-0), entrando nella storia come primo marcatore della Nazionale del Kosovo da affiliata a UEFA e FIFA. Accompagnato, metaforicamente, a braccetto dal suo omonimo ct, primo storico allenatore del Kosovo. Il cui capitano è una conoscenza del calcio italiano: Samir Ujkani. Ora per i Bunjaku l'obiettivo più grande, entrare nuovamente nella storia, provando a centrare la qualificazione per i Mondiali del 2018. Nel segno di Albert Bunjaku, uno allenatore, l'altro "goleador" di una nazione che cerca gloria nel mondo del calcio.