Due gol, sei punti. Ora l’Empoli inizia a sorridere, perché Antonino La Gumina sta diventando decisivo. Lo ha aspettato, lo ha tranquillizzato: la rete prima o poi sarebbe arrivata. Ci ha messo 13 partite, ci è riuscito davanti al suo pubblico: era contro l’Atalanta due settimane fa. La rimonta sui nerazzurri è cominciata grazie a lui. Oggi l’attaccante palermitano si è ripetuto. In casa, di nuovo. E di nuovo ha portato tre punti.
Una vittoria fondamentale per l’Empoli, che ha battuto il Bologna inguaiando Inzaghi (confermato ancora sulla panchina emiliana). Una vittoria per Corsi, che su La Gumina ha scommesso quest’estate. Una vittoria per l’attaccante, che sfrutta sul finale un tiro sporco di Zajicinfilandolo alle spalle di Skorupski su ribattuta. Da bomber vero, che doveva uscire ancora dal guscio di una Serie B che l’ha formato e lanciato.
Il salto c’è stato, l’ha patito. Ma non si è arreso. È sempre stato testardo, a volte anche contro il suo interesse. Quando era piccolo, a dieci anni, litigò con il suo allenatore dei Pulcini della Libertas Capaci e decise di non giocare più a calcio. Poi, un provino al Palermo e una chiamata quasi casuale che i genitori, e Antonino detto “Nino”, benedicono ancora. Il calcio è la sua passione ma con la stessa determinazione ha voluto completare gli studi, almeno quelli superiori: si è diplomato all’Istituto Commerciale, un titolo che potrà servirgli magari in futuro.
Il suo presente, dopo il siciliano, parla ora toscano. Pecini glielo disse in estate: “Vieni qui, ci divertiremo”. Lui non ci pensò due volte: voleva la A, tentò il salto che per l’Empoli corrisponde all’acquisto più costoso di sempre, 9 milioni. Un numero, il 9, che non indossa sula maglia azzurra ma che gli si addice eccome. Soprattutto con al suo fianco un certo Caputo, quest’anno in stato di grazia. Per adesso aveva ragione Pecini: La Gumina si diverte. Con Iachini (10 punti in 4 gare) ancora di più. La sua storia comincia ora: una crisalide che potrà diventare farfalla. Con calma. E con testa.