Stefan Bajic non ha ancora compiuto 20 anni ma gioca a calcio da 16. Ci racconta lui stesso il suo percorso col pallone tra i piedi: “Ho iniziato a giocare all’età di 4 anni. Ero molto piccolo, sui campi mi accompagnava mio padre. La mia prima esperienza è stata al Fiorenzuola, squadra della città dove sono nato. Poi mi ha preso il Piacenza quando militava in Serie B e con loro ho fatto 8 anni nel settore giovanile. Quando è fallito sono andato a Parma dove ho giocato con gli Allievi per 2 anni. E infine sono passato alla Pro Piacenza in Lega Pro e poi alla Cremonese, che quest’anno mi ha ceduto in prestito alla Triestina”. Una carriera già ricca di esperienze nonostante Stefan sia molto giovane. E fa ancora più impressione pensare che può coprire ruoli diversi: in Nazionale (gioca nell’Under21 del Montenegro) la sua posizione è al centro della difesa. Ma ci ha confidato che la zona di campo che predilige è la fascia: “Mi trovo a mio agio come terzino destro. E’ lì che mi sembra di poter dare il massimo”. Numeri alla mano, non stentiamo a credergli: parecchi assist e 5 gol stagionali in quel ruolo, gli ultimi due nella partita di ieri in casa del Campodarsego, finita 4-4.
A confermarci la naturalezza con cui sta in campo è l’allenatore della Triestina, Andreucci: “Stefan in fascia riesce a dimostrare la grande spinta che ha e la sua spregiudicatezza in fase offensiva. Se fa un salto di qualità ha grandi prospettive”. Umanamente che tipo di persona è? “E’ un ragazzo sensibile, per certi versi timido, ma il carattere per diventare un professionista non gli manca. Ha un orgoglio particolarmente sviluppato (viene da un Paese di gente orgogliosa) e quando all’inizio veniva ripreso da me o dai compagni più grandi, si adombrava. Ma è migliorato molto e ora i consigli li prende in modo costruttivo”.
Stefan, che è timido, complice anche la giovane età, si sente dal tono di voce. Ma si sente anche la spontaneità nel raccontarci dell’amicizia con Savic e Jovetic, coi quali gli è capitato di allenarsi più volte. Così come è chiara la semplicità con cui ci parla del suo tempo libero: “Vado in palestra, ma trascorro tanto tempo con amici e famiglia. Seguo Djokovic e Federer, tifo Juve, (dove sogno di giocare) e guardo il basket”. A proposito, com’è che un ragazzo di quasi 2 metri a cui piace la pallacanestro, ha scelto il calcio? “Mio padre mi ha trasmesso la passione per questo sport quand’ero bambino. Diciamo che sto realizzando il suo sogno e visto che in famiglia la situazione non è delle migliori, puntano molto su di me”. Ci potrebbe puntare anche il Brescia, che lo segue con attenzione da tempo e che, nel caso, dovrà convincere la Cremonese a cedergli il cartellino. Impresa di non poco conto dato che anche la Cremonese sembra voler investire sul giovane difensore. Se non ci sono già trattative in corso peraltro è probabilmente dovuto ad un infortunio subìto da Bajic a dicembre, che l’ha costretto a stare lontano dai campi fino alla fine di gennaio, periodo in cui sarebbe stato visionato dagli osservatori del Brescia.
Il suo agente Mario de Rossi, del resto, è convinto che per i grandi sia solo una questione di tempo: “E’ un ragazzo eccezionale; da un punto di vista umano, ineccepibile. Conduce una vita sana, equilibrata e dedita al calcio. Tecnicamente è potente, ha corsa e ampi margini di miglioramento”. La genuinità dei calciatori in crescita, i gol di un difensore navigato e un sogno da portare avanti sembrano il mix perfetto per diventare campione. E senza aver compiuto 20 anni.