Una vita in bianconero, dagli Esordienti alla prima squadra. Emil Audero è cresciuto nella Juventus, l’ha portata nel cuore fin da bambino, quando sognava un giorno di poter ripercorrere le orme dell’idolo Buffon. La chiamata è arrivata presto, quando ancora frequentava la prima media. Papà (Edy Mulyadi) indonesiano, di Mataram, 1300 km da Giacarta; mamma italiana, di Curmiana, a 20 km da Torino. La sua vita calcistica è iniziata lì, proseguita nell'accademia per portieri di Marco Roccati. Il passaggio alle giovanili della Juventus è avvenuto in maniera naturale. Da lì non si è più mosso Audero. Nove anni in bianconero: tante presenze nelle giovanili, domani arriverà la prima con i grandi. Un’emozione forte, una gioia incontenibile. Ha aspettato tanto questo momento: per l’esattezza dal 30 novembre 2014, quando fece la sua prima apparizione sulla panchina bianconera appena diciassettenne.
Da lì ha collezionato 61 panchine, senza però mai scendere in campo. “In porta gioca Audero”, ha detto ieri Allegri in conferenza, spiazzando un po’ tutti. Il giusto riconoscimento per un ragazzo che negli anni ha dimostrato di avere la stoffa del predestinato. Ameno così lo definiscono in Indonesia, dove spesso lo chiamano per chiedergli di rappresentare la loro Nazione. La risposta però è sempre la stessa: “No grazie”. Il motivo? Audero si sente italiano a tutti gli effetti, è qui da quando aveva appena un anno. Ha già indossato la maglia della Nazionale Under 17, ha sfiorato quella dell’Under 20 che sta disputando il Mondiale in Corea del Sud. Lui però ora deve pensare alla Juventus, non può distrarsi.
E pensare che in porta ci si è trovato quasi per caso: “Giocavo come esterno all’inizio! Sono diventato portiere casualmente, come spesso succede quando nella squadra del paese ne manca uno. Mi è piaciuto come ruolo, e da allora ho continuato a coltivarlo con piacere”. Scherzi del destino, perché ora Audero è considerato uno dei portieri più promettenti del calcio italiano, al pari di Meret, al quale contende la porta della Nazionale Under 20. Tante parole, altrettanti elogi, domani finalmente potrà esaudire il suo desiderio più grande: esordire in prima squadra. Prenderà il posto dell’idolo di sempre Buffon. Niente passaggi di consegne però, la strada è ancora lunga, ma da domani il cammino di Emil Audero sarà un po’ più in discesa.