Champions, scudetti, un Campionato del Mondo in bacheca, ma soprattutto 188 reti in serie A: eppure Alberto Gilardino è ancora senza squadra. L'età avanza, ma a 35 anni il bomber di Biella può assicurare ancora tanti gol e la forma non manca:
"Sto vivendo la mia seconda estate da svincolato negli ultimi tre anni, ma mi sento bene" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Aspetto solo la chiamata di una squadra che creda in me e mi faccia sentire importante. Intanto mi alleno tutti i giorni con un preparatore e faccio lavori di forza in palestra a Viareggio. In 18 anni da professionista ho passato tanto tempo in giro, così ne sto approfittando per stare con mia moglie e le mie tre bambine. Che papà sono? Cerco di trasmettere i miei valori: educazione, rispetto e amore. Fare il genitore è uno dei mestieri più difficili".
Sulla passata stagione: "Un’annata sfortunata. A Pescara sono stato fuori tre mesi e mezzo per infortunio. Ma l’errore più grande è stato andare a Empoli in estate. Scelta totalmente sbagliata. Mi sentivo di troppo sia in campo che nello spogliatoio e non avevo la fiducia dell’ambiente. Duecento gol? E’ normale farci un pensierino. Non le nascondo che mi piacerebbe continuare in Serie A. Sto bene e so di potermela giocare con tutti, ma non sarebbe un passo indietro scendere in B. Purché ci siano i presupposti giusti a livello societario e morale".
Mercato, tante vocie...: "Per ora solo interessamenti e tantissime chiacchiere. Non ho ancora firmato per nessuno. Cremonese? Il Cavalier Arvedi mi voleva conoscere e ci siamo incontrati una volta a Cremona. Lo stimo molto, ma non mi capacito come possa affidarsi a persone incompetenti. Mi sono sentito usato da questa vicenda in cui si è sfruttato il mio nome in maniera poco corretta. Posso garantire di non aver mai parlato di soldi con loro. Mi è dispiaciuto leggere e sentire certe cose, soprattutto per la persona che sono: non dovevano comportarsi così. All’interno del calcio c’è sempre più mediocrità a livello umano".
Gilardino al servizio di Inzaghi? "Pippo ha fatto grandissime cose in panchina negli ultimi due anni. In più a Venezia c’è un dirigente serio e preparato come Perinetti che apprezzo molto e si comporta in maniera diversa da qualcun altro". Belotti, Aubameyang e Kalinic, a Gilardino il compito di scegliere il bomber del Milan: "Mi piacciono tutti, ma a questo Milan quello che servirebbe di più è Belotti, bravo ad attaccare la profondità. Non sarebbe male anche Kalinic. Possono giocare insieme: se i rossoneri prendessero entrambi diventerebbero da scudetto, anche se Juve resta squadra da battere".
Il Gila elegge il suo erede: "Spero sia l’anno di Cerri. L’ho conosciuto a Pescara e sono convinto possa esplodere a Perugia. Ha fisico e tecnica: può fare 20 gol". L'ultimo desiderio di Gilardino: "Mi piacerebbe potermela giocare ancora in A. Anche se in effetti nel palmarès mi manca una vittoria del campionato di B".