In questi giorni di grandi polemiche arbitrali, l'episodio del quale si sta discutendo maggiormente a livello internazionale è il fischio di Jesùs Gil Manzano al 99esimo di Valencia-Real Madrid, pochissimi istanti prima del gol di Jude Bellingham, che avrebbe consegnato i tre punti ai Blancos.
Un tipo di errore abbastanza comune; grave, perché il VAR ovviamente non può intervenire a porvi rimedio, e dal quale scaturiscono sempre molte discussioni.
Errore di Gil Manzano a Valencia, l'analisi di Calvarese
Un fatto simile è capitato anche a me! Era il 2004, campionato di C2, in campo Gubbio e Viterbese. Io fischiai dopo la battuta di un calcio d'angolo, su una respinta, e pochi secondi dopo il primo fischio arrivò un gol su tiro all'incrocio.
Leggermente diverso il caso di Genoa-Juventus nel 2009: Marchisio commise fallo su Mesto, un istante dopo Thiago Motta tirò in porta e segnò. L'attuale designatore Gianluca Rocchi, all'epoca entrato da poco in CAN, sanzionò l'intervento dello juventino, ma allungò apposta il fischio e convalidò la rete.
Ma come nasce una situazione del genere? In base alla mia esperienza posso dire che nella sua testa l'arbitro decide che la partita è finita qualche secondo prima di fischiare: poi "spegne il cervello", e fischia. Leggi anche - Valencia-Real Madrid, Ancelotti: "È successo qualcosa di mai visto"
A Mestalla, Gil Manzano mette il fischietto in bocca nel momento in cui il pallone è fuori dall'area di rigore. Ha deciso che la partita è finita, ma non fischia subito: nel frattempo il pallone arriva a Brahim Diaz, che crossa; ecco che in questo momento, quando il pallone sta partendo dai piedi dell'ex Milan, l'arbitro fischia per la prima delle tre volte. Quando Bellingham colpisce di testa e segna, Gil Manzano è già rivolto verso il centro del campo. Leggi anche - Valencia-Real Madrid, terribile infortunio per Diakhaby: il bollettino medico