"Giacomo scaldati, no: risiediti". Dall'esordio con Allegri all'ultima...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 22/02/2017 -

"Giacomo scaldati, no: risiediti". Dall'esordio con Allegri all'ultima magia con il Carpi, Beretta si racconta: "La mia vita tra gol e famiglia"

profile picture
profile picture

Bicicletta prima, macchina poi. Doppio passo, difensore saltato e destro a giro. ‘Alla Del Piero’, per intenderci. No, alla Beretta. Punto. E a capo, si ricomincia. Giacomo e il Carpi, pronti via. Gol bellissimi ne abbiamo? Eccome. Per credere, domandate al Brescia. Ah, la macchina: cosa c’entra? “Dopo la vittoria di sabato sono tornato a casa. Direzione Varese. 240 km di auto. Dovevo staccare. Viva la famiglia”. Ecco, mistero svelato. Altro discorso invece per la bici. Via di ‘pedalada’. Questione di gambe: doppio passo. Abbiccì del pallone. Movimenti supersonici e il Sandro Cabassi in visibilio. Bolgia. #Berettaisback. E la magia fa subito il giro dei social. Pronti coi paragoni forti: ‘ma è CR7? Perché quei gol li fa solo il portoghese’. Domandina: Jack, ti ispiri a Ronaldo? “No, l’idolo è un altro”. Proviamo a indovinare allora, dicevamo: gol alla … Del Piero. “Sì, azzeccato: che giocatore Alex. C’ero nel giorno del suo addio, allo Stadium contro l’Atalanta. 13 maggio 2012”. Già, ricordi.

Tu chiamale sensazioni. Momenti stampati nel cuore, come … “a Lecce. Che emozioni. Play off per salire in Serie B”. Sì, ricordiamo. Contro il Frosinone. Servizio di Walter Lopez, colpo di testa e sbam: “segno, salto i cartelloni ed esulto sotto il Salento intero. Mamma mia”. Brividi. “Poi il rammarico. Niente B, ma che esperienza. A Lecce lo sanno: lì ci sarà per sempre un pezzo del mio cuore”. For ever Beretta. Giovane e bello. Ah, fidanzato? “Sì, fidanzatissimo: da quattro anni insieme ad Anna. Avanti e indietro, partita al sabato e poi fine del weekend a casa”- racconta in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com. E chissà che festa dopo il ritorno al gol: “Mangiatona in famiglia. Tutti a raccontarci le nostre avventure. Di mezzo, ovviamente, il pallone. Papà ha sempre giocato. Dna trasmesso anche a me e i miei fratelli, Andrea e Giovanni”. Patrimonio genetico, cromosomi del gol: “Vado d’istinto. Non ne ho uno fisso. Li ho fatti in tutti i modi. Vivo in area, quello sì”. Sensazioni e stile. Una vita … rovesciata, come quella contro il Cittadella ai tempi della Pro Vercelli. Perché a 24 anni Giacomo di Serie B ne ha già vista tanta. Step by step, anche in Lega Pro: “Dove ho giocato quasi sempre. Mi sono messo in mostra, a Pavia soprattutto: 10 gol. Meno a Lecce, perché giocavo un po’ da tutte le parti. Lerda mi metteva esterno, trequartista e mezza punta. Calcio totale”. Per un attaccante nato, a tutto tondo. Prima, però, il Milan: “Wow. Spettacolo. Quei campioni li vedevo solo in tv. Poi, all’improvviso, ti ritrovi con loro. Giganti. Vedi Ibra”. Fa paura? “Ma no, mi ha dato un sacco di consigli”.

Intanto flashback, stagione 2010/11: Su e giù, sabato al Vismara e la domenica panchina a San Siro". Di mezzo, poi, un paio di ritiri. D’inverno tutti a Dubai, amichevole contro l’Al-Ahly: gol. “Che bello andare ad abbracciare Robinho e ringraziarlo per l’assist”. Fino all’estate dello scudetto. Convocazioni grosse. "Perché Allegri quando eravamo in difficoltà mi faceva scaldare, poi …” Poi? “Eh, segnavamo. Passavamo in vantaggio e il mister cambiava idea. ‘Risiediti’ ”. Dai, che sfiga. Ma … “alla fine arriva l’esordio, contro il Bologna: a Milano prima della trasferta di Roma. Esce Cassano, entro io”. E il sogno si realizza. Via di festa scudetto? “No, fase finale del Campionato Primavera. Sconfitti dalla Roma ai quarti”. Beretta e Simone Verdi contro Florenzi e Caprari: valzer di talenti mica da poco.


Intanto si cresce, "anche se gli infortuni mi hanno penalizzato un sacco”. Ma ci si rialza, sempre. E si comincia, “da Varese all’Albinoleffe. Gavetta giovanile. Addio casa a 14 anni. Perché in convitto impari tante cose e diventi grande: anche se mamma era sempre preoccupata”. Escalation totale, e dopo il rossonero salto in Serie B: Ascoli. Bianconero, colore di … famiglia: “Perché siamo tutti juventini. Malati di calcio”. Fratelli nel pallone: “In famiglia siamo in 6, tre fratelli e una sorella. Giovanni è un bomber in Eccellenza: roba da 20 gol a stagione. Andrea, invece, è un centrocampista capitano in prima categoria”. E insieme, partitelle? “A voglia. Nelle spiagge di Copa Cabana, l’estate dei Mondiali in Brasile, facevamo un sacco di 3 contro 3. Sfidavamo brasiliani, argentini, colombiani e cileni: mai perso” Forza Italia, anche sulla sabbia. Assieme ai 20 gol con la maglia azzurra, tra l’Under 20 e 17. “E alé la Palla Canestro Varese, nel tempo libero non manco mai. Tra viaggi, qualche film con Anna e pranzi domenicali a casa dopo la Serie B”. A proposito, che partita sabato: sarà Virtus Entella-Carpi. “A Chiavari mi sono trovato bene. Lì ci sono dei ragazzi fantastici, ma non avevo spazio: a gennaio è stato inevitabile cercare un’altra destinazione. E sabato mi farà piacere ritrovare i miei compagni anche da avversari. Ogni tanto messaggio ancora con Tremolada e Moscati. Amici fuori, nemici in campo. Sarà battaglia, “ringraziando Castori. Perché il mister mi ha cercato tanto, abbiamo un rapporto fantastico. Quest’anno per 5 mesi ho giocato pochissimo, ma lui mi ha voluto a tutti i costi: e poi mi ha fatto esordire in B ad Ascoli”. E ora la colonna sonora della carriera di Beretta riprende a suonare dolci melodie, come le note di Boa Sorte. Musica a caso? No, la sua canzone preferita …



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!