I campioni del mondo sono in difficoltà? La Germania di Joachim Löw, dopo una vittoria sofferta con l'Ucraina, non è andata oltre lo 0 a 0 contro la Polonia. Primo posto tutt'altro che sicuro, ma il ct tedesco si dichiara tranquillo e si affida alla scaramanzia:
"Basta un pareggio e siamo una squadra senza leader? Ma come si ripetono le storie" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Anche due anni fa leggevo le stesse critiche da parte di qualcuno. Poi abbiamo vinto la coppa e siamo diventati di colpo la squadra con tanti leader. I giocatori hanno carattere e personalità, mi vengono a chiedere delle scelte, propongono soluzioni, sono critici. Boateng ha detto che giocando così non si andrà molto lontano? Trovo giuste le annotazioni di Jerome, realistiche e appropriate. Comunica e organizza, e non credo che qualcuno si senta attaccato. Io li lascio fare. Oggi sono anche liberi di svuotarsi la testa. Con la tensione non si fa strada nei tornei. Questa settimana l’argomento è l’attacco, la scorsa la difesa".
Özil e Götze sono i "pupilli" di Löw? : "Un allenatore non ha giocatori preferiti. Giocano perché hanno il passaggio per superare cinque-sei avversari in un colpo solo. Mario non mi è dispiaciuto con la Polonia, Mesut crescerà. Müller senza occasioni? Non è abitudine lasciarlo così a secco, ma gli capiteranno le opportunità. Lui è fatto così, anche in campo si fa sentire. Va messo in condizione di segnare, chiaro, ci sono alcune difficoltà di costruzione. Derivano anche dagli insegnamenti che diamo ai giocatori nelle giovanili.Guardo le partite dei ragazzini, vedo tanti passaggi e passaggini, ma pochi dribbling. Nessuno impone l’uno contro uno. E’ bello che siamo diventati un movimento dal tocco fine: vent’anni fa eravamo soltanto forza e poca tecnica. Ma questo sviluppo ci ha fatto dimenticare l’importanza del dribbling, del costruire la superiorità superando l’avversario con la palla".
Löw si dice sicuro del primo posto nel girone: "Passeremo per primi e giocheremo a Lilla l’ottavo. E’ l’unica cosa che so. Contro chi, è difficile, questa formula non mi va. Il formato a 16 squadre era ideale. Da subito grandi classiche come Germania-Olanda, Italia-Spagna. Qui dopo due match ci sono nazionali con un punto che possono qualificarsi. Non mi piace ma lo devo accettare. Non si torna indietro. Avremo tempo per studiare l’eventuale terza che arriva. Ci siamo arrabbiati perché volevamo chiudere la qualificazione subito". In chiusura d'intervista il ct tedesco parla anche dell'Italia: "E’ troppo presto per dare giudizi. Ma l’Italia ha iniziato bene. Nel 2006 cominciò male e diventò campione del mondo. Quindi ho molte speranze".