A gennaio ha rifiutato diverse destinazioni perché la sua volontà è sempre stata quella di vincere la sfida con il Genoa. Tanti ‘no grazie’ in serie a Chievo, Frosinone e Empoli, l’obiettivo di Lapadula è sempre stato quello di ripagare il pesante investimento fatto dalla società rossoblù che per strapparlo al Milan ha dovuto sborsare 13 milioni totali. Una convinzione incrollabile, che si è scontrata anche con la volontà della società, tanto da innescare una polemica tra il dg rossoblù Giorgio Perinetti e l’agente dell’attaccante: “Vediamo se preferisce andare a giocare o svernare a Genova”.
La risposta Lapadula l’ha data sul campo, senza mai mollare di un centimetro. Una serie di infortuni gli hanno impedito di trovare continuità, il dolore alla schiena, dovuto a due microfratture, lo ha frenato. Ora però il calvario sembra finito, perché l’attaccante classe ’90 con ogni probabilità giocherà titolare con il Torino, la squadra della città dove è nato e cresciuto prima di passare al Treviso a 16 anni. Un ritorno in campo che sa di liberazione per Lapadula, che quest’anno ha collezionato appena tre presenze in campionato e 31 minuti complessivi. A Udine, lo scorso 30 marzo, l’ultima presenza in Serie A prima di arrendersi di nuovo alla panchina, ora il ritorno al fianco di Sanabria, per la prima volta da titolare.
Prandelli sembra aver puntato sull’ex Milan per ritrovare la vittoria dopo la sconfitta nel derby. Il sistema di gioco sarà il classico 3-5-2, ma l’assenza di Pandev costringe l’allenatore a cercare soluzioni diverse in avanti. Ecco quindi che Lapadula potrebbe ritrovare spazio in campionato, per la prima volta dal 1’. Il calvario è finito, il dolore alle spalle. Lapadula è tornato, ora manca solo il gol per festeggiare al meglio.