Clima teso in casa Genoa. Dopo la contestazione allo stadio, post derby perso, i tifosi rossoblu hanno deciso di portare la protesta direttamente nella sede sportiva del club. Un annuncio fatto subito dopo la sconfitta con la Sampdoria: martedì appuntamento a Pegli, perchè "la pazienza è finita". Proprio per non alimentare la tensione, la società ha deciso di anticipare il ritiro della squadra a Milano, per preparare al meglio la sfida di sabato sera contro i rossoneri.
Il presidente Preziosi si è sfogato ai microfoni di Telenord, dichiarando come lui e il Genoa, siano stati "costretti a lasciare casa nostra. Quando il Genoa vince è la squadra dei tifosi, quando il Genoa perde è la squadra di Preziosi. Non ho mai contestato le loro posizioni, sono liberi di farlo però questa è assurda. Sono per il confronto, affronto volentieri tutti. Faccio quello che posso e riconosco che non è sufficiente: però è sbagliato distruggere dieci anni di lavoro a Genova".
Posizione in classifica e mercato, le maggiori accuse fatte dalla tifoseria a Preziosi: "Io e i miei collaboratori abbiamo commesso degli errori, in assoluta buona fede. Stiamo cercando di venirne fuori. Ho sempre fatto le scelte ascoltando l’allenatore, però mi parlate più di Ocampos che domenica ha preso quattro in pagella, o di Rincon che non gioca più per motivi che preferiscono non dire. Sono pronto a prendere gli sputi della Gradinata già da domenica, non ho paura, io ci sono. La crisi? Non ho mai preso un punto di penalizzazione per ritardi di pagamento degli stipendi: lo riconosco, il mio ciclo è finito ma ugualmente faccio di tutto per il Genoa“.,
Infine una richiesta, fatta al cuore pulsante del tifo rossoblu: "Fino a quando non saremo matematicamente salvi chiedo alla tifoseria di stare vicina alla squadra, aiutateli", la chiosa di Preziosi.